Braccianti sfruttati e sottopagati: denunciate 4 persone
Aldeno, caporalato alle porte di Trento: 16 lavoratori costretti a vivere in abitazioni sovraffollate
TRENTO Vivevano sulla soglia della dignità. Di giorno lavoravano nei campi, a Aldeno, e la sera erano stipati in appartamenti sovraffollati e fatiscenti. Alla fine del mese dovevano anche privarsi di una parte dello stipendio. Secondo i carabinieri, tutti e sedici i lavoratori stagionali, di origini pachistane, erano «al giogo» dei quattro agricoltori, che approfittavano del loro stato di bisogno e delle loro difficoltà linguistiche. Un caso di caporalato alle porte del capoluogo trentino.
Lunedì mattina i quattro uomini — tre italiani di 38, 58 e 70 anni e un pachistano di 39 anni — sono stati denunciati per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro in concorso. A condurre le indagini i carabinieri della compagnia di Rovereto, assieme all’Ufficio ispettivo del lavoro della Provincia e sotto il coordinamento della Procura di Trento.
L’attività investigativa si collega, anzi è stata un prosieguo degli accertamenti che a inizio marzo avevano portato alla denuncia di due agricoltori pachistani di Aldeno per i reati di truffa ed estorsione. I due uomini erano stati accusati di aver subaffittato la loro abitazione ad un canone esorbitante a una decina di dipendenti. Ai quali, inoltre, veniva sottratta regolarmente una parte dello stipendio, dietro la minaccia di licenziamento.
Da qui la decisione di eseguire controlli a tappeto. Scavando più a fondo, infine, i carabinieri hanno scoperto che erano molti di più i lavoratori stagionali arruolati per lavorare (sottopagati) nelle campagne di Aldeno, dove si estendono centinaia di ettari di meleti. In particolare, secondo la ricostruzione dei carabinieri, erano sedici i lavoratori stagionali in balia dei quattro agricoltori. I quali sfruttavano la scarsa conoscenza della lingua e quindi la vulnerabilità dei dipendenti per appropriarsi di una parte dei loro compensi. In più, come nel primo caso, i lavoratori erano costretti a vivere in miniappartamenti, sovraffollati e con scarse condizioni igienico-sanitarie.
«Episodi di questo tipo che purtroppo si ripetono nel tempo devono suscitare la nostra ferma indignazione, ma anche spingerci ad un’azione di monitoraggio più attenta di quanto accade nelle nostre campagne — scrivono in una nota i segretari dei lavoratori agricoli Flai Cgil e Fai Cisl, Elisa Cattani e Fulvio Bastiani —. Il timore è che la situazione di difficoltà in cui si trovano molte persone, rimaste molti mesi ai margini del mercato del lavoro, anche a causa del mancato avvio della stagione turistica, possa favorire forme di sfruttamento, o comunque di ricorso a lavoro irregolare».
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