Seppi narra i ghiacciai Natura, arte e poesia alla Boccanera Gallery
La mostra «Icebreaker» a Trento: focus sui monti
Racconta i ghiacciai l’artista trentino Federico Seppi. La mostra con la nuova serie dei suoi lavori è alla Boccanera Gallery di Trento:
Icebreaker, rompighiaccio, visitabile su appuntamento (fino a giugno www.boccaneragallery.com).
Prima mostra personale dell’artista, che arriva dopo presenze al Mart di Rovereto, al Muse e alla Galleria Civica di Trento. Federico Seppi sta alla montagna come l’artista alla sua musa ispiratrice. Nato a Trento nel 1990, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, non ha mai abdicato al mare: il suo percorso è costellato di opere e installazioni che con la montagna si continuano a confrontare, realizzate nei suoi luoghi di origine e con i materiali naturali del Trentino, la pietra, il sasso, il legno, i tronchi, i rami. Alcune delle sue installazioni sono rimaste come segno permanente della continua ricerca per mettere in relazione arte e ambiente, come al Parco Bastie di Ala, o al parco d’arte Respirart di Pampeago in Val di Fiemme, o ancora nella valle del Tasso di Caprino Veronese, testimoniando il profondo legame con la natura dei luoghi. La mostra Icebreaker è curata da Giovanna Nicoletti e raccoglie una ventina di lavori. Il tema, declinato in forme e modulazioni differenti, in maniera evocativa e poetica, è sempre quello dei ghiacciai. Enormi masse, possenti e insieme fragili, raccontate attraverso morbide sculture in legno, spesso recuperato, che ne evocano il lento e continuo scivolare a valle. Alcune opere sono in legno naturale, altre rivestite di gouache argentea che fa scorrere la luce sulla superfitura ondulata come fosse una goccia di acqua. Seppi utilizza anche l’argento in foglia per rivestire increspature, e viene da pensare a una visione area delle creste dove si raccolgono le nevi perenni, oppure per realizzare sculture che si specchiano nel vetro nero, creando giochi di luci e di immagini riflesse. Sulle superfici lisce e argentee di grandi tavole, il segno a inchiostro ridisegna i profili e la morfologia delle rocce dei ghiacciai italiani, dalla Marmolada allo Stelvio all’Adamello, preziose riserve aggredite dai mutamenti climatici che stanno stravolgendo paesaggi plasmati nel corso di millenni.
Artista che lavora «nella nacie e con la natura», come lo definisce la curatrice Giovanna Nicoletti, Seppi è ispirato da maestri della Land Art come Giuseppe Penone o Robert Smithson. Dal piano evocativo a quello metaforico, le opere di Icebreaker accendono una riflessione sulla fragilità dell’esistenza e sul suo continuo fluire in trasformazione. L’approccio non può prescindere per Federico Seppi dalla preoccupazione per l’esistenza dei ghiacciai, la cui fragilità rientra nella più generale preoccupazione per l’emergenza climatica. Ma il tema ambientale si declina nel legame emotivo e spirituale che Seppi vive ghiacciai. «Scegliere l’ambiente naturale come orizzonte, per Seppi non è un modo di esprimere le potenzialità comunicative di un lavoro artistico – scrive Chiara Casarin nel catalogo che accompagna la mostra -, ma è quasi un processo alchemico di distillazione, di estrazione di quegli atomi estetici e fisici che la natura e che diventano i capisaldi della sua ricerca». L’urgenza del tema ecologico si trasferisce sul piano estetico: le sue non sono opere di denuncia, ma si offrono come custodi della poesia della natura, invitandoci «ad ammirare, la forza di uno sguardo nuovo, limpido e seduttivo sul mondo».
I materiali
Legno naturale, rivestito di gouache argentea che coglie luce e fa l’effetto goccia d’acqua