Tamponi in farmacia, tira e molla sui costi Tornano le code in città
Pressing di Confesercenti: agevolare il Corona Pass «Tamponcini» anche al Palaonda e al padiglione W I Comuni non vogliono accollarsi le spese. Kompatscher e Widmann mediano
La ripartizione dei costi tra Comuni e Provincia rallenta l’ok alla convenzione che porterà i test «fai da te», gratuiti per gli utenti, nelle farmacie. Ieri in Consiglio dei Comuni altolà di Bolzano e Laives alla bozza che prevedeva oneri a carico dei municipi. Poi l’intervento di Kompatscher che rassicura: salvo ulteriori sorprese, se ne farà carico l’Asl. E dal Palaresia a via del Ronco tornano le code per il test.
BOLZANO Sarà l’Azienda sanitaria a pagare le spese per i test nasali in autosomministrazione gratuiti nelle farmacie. È lo stesso presidente Kompatscher, d’intesa con l’assessore alla Sanità, Thoma Widmann, ad intervenire dopo il no di Bolzano e Laives alla convenzione che prevedeva che ad aprire i cordoni della borsa fossero i Comuni. Ieri vertice tra Asl, farmacie e Comuni. Tra oggi e domani nuova bozza e nuova riunione del Consorzio dei Comuni. E da mercoledì screening possibile anche al Palaonda.
Braccio di ferro e balletto di documenti per i test nasali «fai da te» da poter richiedere gratuitamente nelle farmacie e smaltire così le file e le numerose richieste che, soprattutto a Bolzano, hanno intasato l’intero sistema di screening. Per avere il Corona pass e accedere all’interno di bar e ristoranti è necessario, infatti, avere un tampone negativo valido nelle 72 ore. Dopo che lunedì è arrivata alla Federfarma
una bozza della Convenzione tra Asl, Comuni e farmacie, che prevedeva che a pagare quest’ultime un prezzo massimo di 5 euro a test per il servizio fosse la Provincia, sul tavolo della riunione del Consorzio dei Comuni ieri è arrivata una nuova versione, in base alla quale spetterebbe ai Comuni pagare (e pure a siglare gli accordi con le singole farmacie). Il voto sulla Convenzione, che vede d’accordo tutti gli altri Comuni, viene congelato per il netto no che arriva dai rappresentanti di Bolzano (il sindaco Renzo Caramaschi, il vice Luis Walcher e l’assessore Stefano Fattor) e di Laives con il sindaco Christian Bianchi. Per il capoluogo la spesa fino a giugno si aggirerebbe sui 400mila euro e il sindaco Caramaschi non ci sta. «Stiamo lavorando sodo per offrire il servizio nei centro civici — spiega — utilizzando quasi 200 impiegati in orario di servizio: come l’Asl ha fatto la convenzione con le farmacie, pagando per gli altri tamponi (antigenici), lo faccia anche per questi».
A stretto giro la dura presa di posizione del Pd. «Lo screening — si legge in una nota — è operazione di carattere provinciale, della sanità, e non può essere imposto come balzello ai Comuni. Non si può pensare che Bolzano sia sempre vittima sacrificale per la Provincia». In campo anche Confesercenti che chiede «uno scatto in avanti per garantire ad aziende e cittadini un più facile accesso ai test validi per il Corona Pass. Cosi — avverte Mirco Benetello — si rischia l’immobilismo che va evitato da subito. Una necessità per aziende e cittadini che vogliono accedere ai servizi». Ritardi che Federfarma non vuole sentirsi imputare. «Noi — assicura Matteo Bonvicini — siamo pronti da tempo. Attendiamo solo la convenzione e che l’Asl ci consenta l’accesso al sistema di registrazione dei test». Poi la schiarita con l’intervento di Kompatscher che tranquillizza i Comuni.
Intanto il Palaonda sarà attivo da mercoledì per i tamponi nasali. Quindi dal 5 maggio si potrà effettuare il test, oltre che in via Galvani, all’Università, in piazza Magnago e al padiglione W dell’ospedale San Maurizio. Oggi invece ultimo giorno al Palaresia per i tamponi antigenici.