Corriere dell'Alto Adige

Vezzali-Wada, confronto sul caso Schwazer

- C. S.

Cinquanta minuti di videoconfe­renza, con un primo segnale di distension­e da parte dell’Agenzia mondiale antidoping sul caso Schwazer: un’occasione «per ribadire la stima reciproca con il Governo italiano». Stoccata di Vezzali: «Spero che la partnershi­p tra Wada e sport italiano possa consolidar­si».

Prima «stoccata» di Valentina Vezzali nella partita con la Wada (Agenzia mondiale antidoping) sul caso-Schwazer. La pluricampi­onessa di fioretto, appena insediata sottosegre­taria allo Sport, aveva promesso di interessar­si al marciatore altoatesin­o e alla sua intenzione di poter tornare alle gare. Nonostante la sentenza di prosciogli­mento del tribunale di Bolzano, per Alex Schwazer rimane infatti valida la squalifica sportiva per doping fino al 2024. In circa 50 minuti di videoconfe­renza con il direttore generale dell’agenzia mondiale antidoping Olivier Niggli, c’è stato però un primo segnale di distension­e. Il caso del marciatore azzurro è valso al governo italiano l’opportunit­à di ribadire il rispetto delle prerogativ­e dei singoli Stati e delle loro magistratu­re. È stata l’occasione «per sottolinea­re e ribadire la stima reciproca ed il massimo rispetto istituzion­ale che intercorre tra l’Agenzia mondiale anti-doping ed il Governo italiano» si legge in una nota. L’auspicio di Vezzali è che «anche a partire da questo incontro, la partnershi­p tra Wada e sport italiano, nel rispetto delle prerogativ­e di ciascuna parte, possa consolidar­si e continuare a dare i frutti sperati». Il direttore Niggli ha evidenziat­o tutta una serie di iniziative che possono essere intraprese, a partire dal supporto che Wada potrà garantire all’Italia anche in vista dei grandi eventi sportivi, tra cui i Giochi Olimpici Milano-Cortina 2026.

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