Dopo lo sgombero è gelo tra volontari e Comune
Bozen solidale: «I senzatetto torneranno». Andriollo: «Non vanno nelle strutture per scelta»
BOLZANO Proseguono i lavori sull’area di via Roma a Bolzano sgomberato l’altra mattina dalla polizia di Stato e municipale. L’abbattimento di una casetta utilizzata in passato dalla Giardineria ha portato all’allontanamento, per motivi di sicurezza, di una trentina di stranieri che abitavano la zona da tempo. Sono state sbaraccate le tende, le coperte e le strutture di legno utilizzate separare l’accampamento di fortuna dal terreno durante. Un’operazione che ha attivato i volontari di diverse associazioni (come Sos Bozen e Bozen Solidale) nel tentativo di mediare una situazione complicata.
«Torneranno — prevede Federica
Franchi di Bozen Solidale — perché non sanno dove andare. Da anni proponiamo soluzioni abitative definitive per uscire dal tunnel dell’emergenzialità». Un ritorno che ieri non si era ancora verificato. «Ho parlato con alcuni di quei ragazzi — precisa il volontario Papadam Diop — ed erano veramente preoccupati. Hanno visto sparire le loro tende e quelle poche cose che potevano chiamare casa. Ora devono organizzarsi nuovamente. Le loro intenzioni erano di fare ritorno nella zona dello sgombero e, finché si procede senza soluzioni stabili, torneranno».
Si difende l’assessore comunale Juri Andriollo: «Parlare di “sgombero impietoso” è una falsità. Le persone che occupavano quel lotto erano state avvertite tre settimane fa, così come sono state allertate le associazioni. Si tratta di stranieri che si trovano in quel luogo da tempo: non rivolgersi alle strutture per il pernottamento come la Fiera è una scelta loro». La necessità di fare i lavori, infine, impedisce altre soluzioni. «Quell’area deve essere cantierizzata perché la casetta di proprietà dell’A22 va demolita. Non è pensabile lasciare persone in situazione di pericolo».