Tamponi rapidi, il Palaresia preso d’assalto
Palaonda, si parte mercoledì. Prenotazioni da lunedì Caramaschi rassicura: «Nessuno stop all’hockey»
In attesa della «staffetta» col Palaonda, dove da lunedì sarà possibile prenotare i test nasali (cui ci si potrà sottoporre da mercoledì), i bolzanini hanno preso d’assalto il Palaresia, nell’ultimo giorno di test rapidi (gratis e senza prenotazione). Lunghe code per sentirsi più tranquilli in vista delle visite in famiglia.
BOLZANO Giornata di fuoco ieri al Palaresia dove, per l’ultimo pomeriggio, era possibile effettuare il tampone rapido anti Covid gratuitamente e senza prenotazione. Complice il weekend in arrivo e l’obbligo di esibire il «green pass» per consumare in bar e ristoranti al chiuso, i bolzanini hanno preso d’assalto la struttura.
Quasi 800 i tamponi effettuati: un flusso abnorme di persone spinte alla «corsa al tampone». «Avevamo previsto che la fila oggi fosse lunga, ma non così enorme — ammette Paul Seebacher, capo servizio della sezione di Bolzano della Croce Bianca —. Quando abbiamo aperto, alle 12, c’erano già almeno un centinaio di persone ad attendere. Poi all’una e mezza la fila aveva raggiunto i duecento metri, fino a laggiù». Seebacher indica le scale che svoltano lungo il perimetro del Palaresia: alle 16, girato l’angolo, almeno trenta persone non vedevano l’ingresso del palazzetto. Due ore dopo, alla fine della giornata di analisi, i sanitari avranno effettuato più di 750 tamponi individuando un solo caso positivo. Ma circa 50 persone sono state allontanate perché eccedenti l’orario limite delle 18 in cui la procedura era autorizzata.
«Da questo signore con il cappello rosso in poi non è certa la possibilità di fare il tampone perché alle 18 si interrompe il servizio — annuncia a gran voce alla gente in attesa, intorno alle 16.30, il volontario della Croce Bianca Primo Schönsberg —. Se volete potete rimanere in fila, però non è certo che possiate entrare entro le 18, quando il personale deve staccare. Mi scuso, ma oggi è così». Due ragazzi si allontanano sconsolati («Magari aspettiamo un’ora e mezza per niente»), mentre una signora oltre il limite indicato decide di restare («Mi metto in fila, nel caso in cui qualcuno vada via»).
Composti e rispettosi, i cittadini hanno atteso via via il loro turno in un serpentone fitto di gente che, con relativa rapidità, veniva accolta all’ingresso e smistata sulle quattro postazioni di accettazione con il personale volontario del Comune e poi sulle cinque linee di «tamponamento» gestite dagli infermieri dell’Asl, mentre altri due dipendenti pubblici erano preposti all’inserimento dei dati a sistema. In fila c’è chi, come Filippo Forest, ha fatto «una sola dose di vaccino e per fare il fine settimana ai Lidi Ferraresi trovo rispettoso per gli altri testarmi. La fila scorre, ma la gestione politica a monte è pessima». Daniela Rossi, in attesa con il marito, è «pronta ad aspettare almeno un’ora, ma domenica vado a Milano a incontrare mia sorella e mi sento più serena se ho il tampone negativo». Patrizia è a metà coda: «Vengo tutte le settimane per sicurezza mia e degli altri, lavoro e prendo i mezzi pubblici e, magari, prima o poi ci scappa un aperitivo». Giovanni Benelli, 72, ha fatto «sia il Covid sia il vaccino, ma nel weekend ospito i nipotini per un pigiama party e senza tampone non me li fanno tenere». Lorenzo, invece, si fa accompagnare dalla madre «ogni 72 ore perché senza tampone negativo non posso giocare a calcio».
Il Comune ha organizzato, da mercoledì, la «staffetta» con il Palaonda, dove si potranno fare i test nasali gratuiti (che sarà possibile prenotare da lunedì), con i seguenti orari: dalle 13 alle 19.30 il lunedì, mercoledì e venerdì; dalle 7.30 alle 14 il martedì, giovedì e sabato. E riguardo l’apertura in concomitanza con il ritiro della nazionale di hockey e le due amichevoli in programma sabato e domenica, il sindaco assicura che non ci sono problemi. «Abbiamo previsto tutto — spiega Renzo Caramaschi — e riusciremo a garantire entrambe le situazioni in concomitanza. Riguardo gli allenamenti delle associazioni di pattinaggio artistico, daremo un contributo per la trasferta al palaghiaccio di Egna». E sulla decisione di accentrare tutto al Palaonda aggiunge. «Non era possibile utilizzare tutti quei dipendenti comunali in campo fino adesso. Al Palaonda riusciremo a fare più tamponi. Il Palasport serve alle associazioni».
Seebacher
«A metà pomeriggio, 30 persone in fila non riuscivano nemmeno a vedere l’ingresso»