Vaccini, il nodo dei contrari Un 70enne su 4 dice no: La Provincia scrive a ognuno
Immunizzazione: Trento è partita forte, ora arranca Segnana: «Aderire è importante per la comunità»
in gennaio, al pronti via, Trento era partita meglio di tutti, dimostrando una capacità organizzativa notevole. Una posizione mantenuta tutto sommato nel corso dei mesi invernali. In aprile però, se si guardano i grafici pubblicati da Agenas, il ritmo rallenta. E infatti Piazza Dante, confortata anche dall’arrivo di dosi in maniera più continuativa, ha iniziato ad aprire alle fasce di età più basse, ultima la coorte 5559 che, sdoganata giovedì alle 22, ha raccolto 11.207 prenotazioni in 20 ore. «Ci sono molti posti disponibili — spiega l’assessora Stefania Segnana — perché ne abbiamo messi molti a disposizione, anche perché sono arrivate un buon numero di dosi. Chiaramente procediamo sempre considerando vari aspetti: il nostro obiettivo è quello di raggiungere l’immunità di gregge e se non copriamo tutti coloro che sono oggettivamente più a rischio apriamo anche alle fasce più basse». Insomma, se gli over 75 non corrono a vaccinarsi meglio offrire le dosi a chi è più giovane piuttosto che tenerle ferme. Questo non significa però che Piazza Dante intende lasciare a se stessi gli over 60 che ancora non si sono vaccinati o prenotati. Anche perché, l’Azienda sanitaria lo ha ripetuto allo sfinimento, sono coloro che rischiano di più. A ieri il 76% degli over 70 si era vaccinato o prenotato; una condizione che riguarda l’89% degli over 80. «Abbiamo lanciato la campagna pubblicitaria — spiega Segnana — e agli over 70 che non si sono immunizzati verrà inviata anche una lettera a casa, perché magari qualcuno non sa come fare o non si è interessato».
Se si guardano poi coloro che hanno tra i 60 e i 69 anni solo il 57 per cento si è sottoposto alla vaccinazione o la ha prenotata. È vero che per queste persone i termini sono aperti da meno tempo, ma è altrettanto vero che gli adulti meno «attempati» non stanno facendo le corse per immunizzarsi. Certo, a questi come agli altre categorie, vanno tolti coloro che hanno da poco fatto la malattia e quindi non si possono vaccinare subito. «Eppure ribadisce l’assessora — è importante che capiscano che se non rischiano come gli over 70 di finire in rianimazione o di avere effetti pesanti, vaccinarsi è importante per la comunità, per impedire al virus di circolare». Un gesto di amore per la collettività dunque oltre che per se stessi, per tornare, vien da aggiungere, a godere di un po’ di normalità, anche da un punto di vista sociale ed economico. Guardando al territorio le aree con l’adesione più alta sono le valli di Non e Sole. Proprio È la percentuale dei 60-69enni senza vaccino o prenotazione È la percentuale di vaccinati o prenotati tra gli over 80
a Cles da lunedì sarà allestito un nuovo centro vaccinale: dal 10 maggio le persone che hanno prenotato dovranno recarsi non più nell’attuale sede ma al Centro per lo sport e il tempo libero, in via Degasperi 163.
E se per la classe d’età dei 5054enni potrebbe non volerci molto tempo, c’è una categoria che il piano Figliuolo ha per ora congelato, ossia coloro che avevano patologie lievi tali da non finire tra i fragili eppure da meritare una priorità rispetto alla massa degli under 60. «Il piano Figliuolo — spiega Segnana — impone di procedere per coorti di età».
L’assessora mantiene uno spirito costruttivo anche sul fronte dei medici e sanitari no vax, in Trentino il 30% del totale, ossia 5.500. Se saranno sospesi il sistema sanitario non rischia di bloccarsi? «Non siamo preoccupati — ragiona — Sappiamo che ci sono certo gli irriducibili ma ci sono anche tante altre persone che non possono vaccinarsi per vari motivi, chi in maternità, chi in malattia, chi ha appena passato la malattia. Pensiamo che con il dialogo e l’ascolto si possano raggiungere risultati migliori. Procediamo per step: ora saranno convocati e cercheremo di capire le loro motivazioni».