Superbonus, gli artigiani chiedono la proroga. Intanto partono i nuovi tavoli territoriali Lavori pubblici, Bolzano si muove Tonina: «Mani legate sui rincari»
TRENTO Di fronte all’aumento dei prezzi delle materie prime, le associazioni di categoria nei settori dell’edilizia hanno chiesto a gran voce elasticità nei contratti pubblici. Ossia di prevedere la possibilità di adeguare i prezzi nella fase di esecuzione dei lavori. Clausola non prevista negli appalti in provincia di Bolzano, come ha spiegato ieri sul Corriere del Trentino il presidente del Collegio dei costruttori altoatesini Michael Auer. «Mi prendo l’impegno di parlarne con il presidente Kompatscher per trovare una soluzione nel più breve tempo possibile», assicura però l’assessore provinciale all’edilizia di Bolzano Massimo Bessone. In provincia di Trento, invece, la revisione dei prezzi è già prevista a determinate condizioni, ma richiede un «lungo percorso burocratico», ha spiegato Marco Segatta, alla guida degli artigiani trentini. Su questo «non abbiamo nessuna competenza per intervenire», dice il vicepresidente e assessore all’urbanistica di Trento Mario Tonina.
Nel frattempo i prezzi delle materie prime continuano a salire. Rispetto ai valori di inizio anno i prezzi del ferro e del legno da costruzione sono aumentati del 40%, quelli dei materiali plastici del 20%, i costi per il materiale zincato sono lievitati del 12% e quelli per il calcestruzzo del 22%. Questo significa che un’offerta fatta cinque, sette o dieci mesi fa presenta oggi prezzi inattuali, decisamente più bassi. Un rialzo dovuto anche a meccanismi di speculazione.
Dall’altro lato «le stazioni appaltanti difficilmente hanno la volontà di rivedere i prezzi», ha denunciato il presidente del Collegio dei costruttori altoatesini. «Attraverso i nostri rappresentanti all’interno della commissione competente stiamo spingendo per rimanere bassi con i prezzi, che vengono definiti dalla Camera di commercio», spiega l’assessore bolzanino Bessone. La richiesta arrivata dai costruttori è di introdurre uno specifico strumento (come quello utilizzato nei lavori del Tunnel del Brennero in Austria) che permette di adeguare i prezzi ai valori di mercato. «Faremo tutto ciò che è in nostro potere per trovare una soluzione», dice Bessone.
In Trentino — dove è già prevista la possibilità di una revisione dei prezzi nel caso di una variazione (in un aumento o in diminuzione) superiore al 10 %, ma l’iter prevede una delibera della giunta provinciale — i margini di intervento sono più ristretti. «Su questo tema non abbiamo nessuna competenza, dobbiamo attendere disposizioni da Roma», dice il vicepresidente Tonina, che fa considerazione: «Se ci fosse la certezza di una proroga del Superbonus al 2023 probabilmente i prezzi torneranno ad abbassarsi». Infatti, «c’è sì l’impegno “verbale” del governo Draghi ad allungare i termini al 2023 della detrazione al 110% (ad oggi fermi al 31 dicembre 2022, ndr) ma si dovrà però attendere un altro decreto o, peggio, la legge di Bilancio 2022 — ha affermato il presidente dell’associazione degli artigiani trentini Segatta —. E questo non permetterebbe certo un’adeguata programmazione dei lavori né per le imprese né per i cittadini oltre alla possibilità di intervenire sul fronte dei “caro prezzi”».
Intanto nel disegno di legge 96 approvato ieri dal Consiglio provinciale di Trento è stato approvato l’emendamento del consigliere Alex Marini (Movimento 5 stelle) che prevede la creazione di tavoli territoriali per affrontare problematiche e soluzioni inerenti al Superbonus 110% con tutti gli attori: cittadini, banche, professionisti, enti territoriali e imprese. Ad oggi il numero di interventi approvati in regione con il Superbonus sono 222, per un ammontare ammesso a detrazione di 27,5 milioni di euro.
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In regione approvati 222 interventi con gli incentivi, pari a 27,5 milioni