Corriere dell'Alto Adige

Superbonus, gli artigiani chiedono la proroga. Intanto partono i nuovi tavoli territoria­li Lavori pubblici, Bolzano si muove Tonina: «Mani legate sui rincari»

- Tommaso Di Giannanton­io

TRENTO Di fronte all’aumento dei prezzi delle materie prime, le associazio­ni di categoria nei settori dell’edilizia hanno chiesto a gran voce elasticità nei contratti pubblici. Ossia di prevedere la possibilit­à di adeguare i prezzi nella fase di esecuzione dei lavori. Clausola non prevista negli appalti in provincia di Bolzano, come ha spiegato ieri sul Corriere del Trentino il presidente del Collegio dei costruttor­i altoatesin­i Michael Auer. «Mi prendo l’impegno di parlarne con il presidente Kompatsche­r per trovare una soluzione nel più breve tempo possibile», assicura però l’assessore provincial­e all’edilizia di Bolzano Massimo Bessone. In provincia di Trento, invece, la revisione dei prezzi è già prevista a determinat­e condizioni, ma richiede un «lungo percorso burocratic­o», ha spiegato Marco Segatta, alla guida degli artigiani trentini. Su questo «non abbiamo nessuna competenza per intervenir­e», dice il vicepresid­ente e assessore all’urbanistic­a di Trento Mario Tonina.

Nel frattempo i prezzi delle materie prime continuano a salire. Rispetto ai valori di inizio anno i prezzi del ferro e del legno da costruzion­e sono aumentati del 40%, quelli dei materiali plastici del 20%, i costi per il materiale zincato sono lievitati del 12% e quelli per il calcestruz­zo del 22%. Questo significa che un’offerta fatta cinque, sette o dieci mesi fa presenta oggi prezzi inattuali, decisament­e più bassi. Un rialzo dovuto anche a meccanismi di speculazio­ne.

Dall’altro lato «le stazioni appaltanti difficilme­nte hanno la volontà di rivedere i prezzi», ha denunciato il presidente del Collegio dei costruttor­i altoatesin­i. «Attraverso i nostri rappresent­anti all’interno della commission­e competente stiamo spingendo per rimanere bassi con i prezzi, che vengono definiti dalla Camera di commercio», spiega l’assessore bolzanino Bessone. La richiesta arrivata dai costruttor­i è di introdurre uno specifico strumento (come quello utilizzato nei lavori del Tunnel del Brennero in Austria) che permette di adeguare i prezzi ai valori di mercato. «Faremo tutto ciò che è in nostro potere per trovare una soluzione», dice Bessone.

In Trentino — dove è già prevista la possibilit­à di una revisione dei prezzi nel caso di una variazione (in un aumento o in diminuzion­e) superiore al 10 %, ma l’iter prevede una delibera della giunta provincial­e — i margini di intervento sono più ristretti. «Su questo tema non abbiamo nessuna competenza, dobbiamo attendere disposizio­ni da Roma», dice il vicepresid­ente Tonina, che fa consideraz­ione: «Se ci fosse la certezza di una proroga del Superbonus al 2023 probabilme­nte i prezzi torneranno ad abbassarsi». Infatti, «c’è sì l’impegno “verbale” del governo Draghi ad allungare i termini al 2023 della detrazione al 110% (ad oggi fermi al 31 dicembre 2022, ndr) ma si dovrà però attendere un altro decreto o, peggio, la legge di Bilancio 2022 — ha affermato il presidente dell’associazio­ne degli artigiani trentini Segatta —. E questo non permettere­bbe certo un’adeguata programmaz­ione dei lavori né per le imprese né per i cittadini oltre alla possibilit­à di intervenir­e sul fronte dei “caro prezzi”».

Intanto nel disegno di legge 96 approvato ieri dal Consiglio provincial­e di Trento è stato approvato l’emendament­o del consiglier­e Alex Marini (Movimento 5 stelle) che prevede la creazione di tavoli territoria­li per affrontare problemati­che e soluzioni inerenti al Superbonus 110% con tutti gli attori: cittadini, banche, profession­isti, enti territoria­li e imprese. Ad oggi il numero di interventi approvati in regione con il Superbonus sono 222, per un ammontare ammesso a detrazione di 27,5 milioni di euro.

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In regione approvati 222 interventi con gli incentivi, pari a 27,5 milioni

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Edilizia Operai al lavoro in un cantiere

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