Vaccini, calano le prenotazioni
La campagna Giovani ancora scettici: si muovono medici e pediatri. Scende in campo il Südtirol: vaccinata tutta la squadra Prime dosi, si riducono gli appuntamenti. Zerzer: poche scorte, dobbiamo garantire i richiami
Rispetto alla scorsa settimana, il numero di nuove persone vaccinate cala del 25%: da 16 a 12 mila. La causa, per il direttore generale dell’Asl, Zerzerz, è da ricercare nelle poche forniture a disposizione: «Dobbiamo mettere da parte quel che ci arriva per garantire i richiami». Superate le 333 mila dosi somministrate, le prenotazioni tra 16-17enni sono appena 623 in quarantott’ore: per convincerli, scende in campo il Südtirol, vaccinando l’intera squadra.
BOLZANO L’Alto Adige ha tagliato il traguardo delle 333.052 dosi di vaccino somministrate: stando ai dati dell’Azienda sanitaria (Asl), il 44% della popolazione ha ricevuto almeno la prima, compresi, da ieri, i 25 giocatori del Südtirol. Eppure, il report settimanale mostra una brusca frenata nel numero dei nuovi vaccinati: appena 12.692 contro i 16.480 di quella precedente. Il 25% in meno. Il motivo, spiega il direttore generale, Florian Zerzer, è da ricercare nelle forniture, «ancora troppo scarse. Dobbiamo tenere da parte quel che ci arriva per i richiami: i centri vaccinali viaggiano a velocità dimezzata».
È un report settimanale a luci e ombre, quello diffuso ieri dall’Asl. Da una parte, infatti, ci sono 233.823 prime dosi somministrate e 114.186 cicli vaccinali completati, che corrispondono ad altrettante persone immuni al Covid-19. Dall’altra, però, c’è la frenata nelle somministrazioni delle prime dosi: il 25% in meno rispetto alla scorsa settimana, quando si era toccato il record delle 34.468 dosi inoculate. La motivazione, ancora una volta, è da ricercare nella consegna delle nuove forniture, fa sapere Zerzer. «Abbiamo dovuto ridurre l’offerta, perché non abbiamo abbastanza vaccini — spiega —. E dobbiamo tenere in magazzino parte di quelli che ci arrivano, per garantire le seconde dosi. A partire da metà aprile, abbiamo aumentato continuamente il ritmo delle somministrazioni: siamo alla scadenza delle 5 settimane previste per il richiamo del vaccino di Pfizer-BioNTech, dobbiamo dare la precedenza a loro: sono decine di migliaia». Solo la prossima settimana, sono fissati 34 mila appuntamenti: 24 mila per prime dosi, gli altri per le seconde. Quella successiva, invece, sono previsti più richiami. Un calendario a incastro, settimana dopo settimana, con la programmazione avanti di 12 (che è l’intervallo previsto fra le dosi di AstraZeneca).
L’Asl è al lavoro, insieme ai pediatri di libera scelta, per partire anche con le vaccinazioni ai giovanissimi (tra i 12 e i 15 anni): «Il fatto che verranno fatte in ambulatorio, dal medico di fiducia, rende ancora più importante il ruolo dei nostri pediatri», assicura Zerzer. Che si dice fiducioso anche per quel che riguarda le vaccinazioni all’ultima fascia d’età alla quale è stata aperta la campagna, quella dei ragazzi tra i 16 e i 17 anni, per i quali è previsto il siero di Pfizer-BioNtech: in due giorni, ci sono state solo 623 prenotazioni (504 giovedì e 119 ieri), a fronte di una platea potenziale di 11 mila persone. «Bisogna considerare — avverte il direttore generale — che per loro, in quanto minorenni, ci vuole sempre il consenso dei genitori. È fisiologico che i tempi si allunghino, e che le persone ci pensino di più, prima di fissare un appuntamento».
Per convincere i più giovani dell’importanza del vaccino, e del fatto che nemmeno i più atletici possono permettersi di sottovalutare un virus tanto insidioso come il Covid-19, sono scesi in campo anche i 25 giocatori del Südtirol, che ieri sono stati vaccinati con la prima dose.
Centrale diventerà ora il ruolo de medici sul territorio: l’Asl ne è convinta, tanto da aver già scritto ai sindaci dei 116 comuni altoatesini per avvisarli sulla copertura raggiunta nei rispet
tivi municipi e per invitarli a organizzare appuntamenti vaccinali ad hoc insieme ai medici di medicina generale. La prossima settimana partirà il comune di Luson, dove nei giorni scorsi è stato individuato e circoscritto un focolaio di infezione nel settore turistico.
Intanto, l’Asl annuncia la riorganizzazione di alcuni centri vaccinali: dal 9 giugno, quello di Bressanone (attualmente all’accademia Cusanus) sarà allestito nella palestra del Centro scuola Gasser in via Ignaz Mader 3; dal 14, quello di Vipiteno (al Teatro civico), sarà spostato in via Brennero 11, allex Despar; e sempre dal 14, quello di Merano (ora al Kurhaus) si sposterà al centro vaccinale Julia in via Caserme 4. Per il richiamo, dunque, molti cittadini dovranno presentarsi in un luogo diverso da quello dove erano andati per la prima dose: verranno informati dall’Asl (dal numero 0471 557400).
Ieri sono stati accertati altri 15 nuovi contagi. Zero i decessi, in calo i ricoveri nei reparti Covid «normali», ora 14 (-1). Stabili a 3 gli intensivi, mentre gli attualmente positivi scendono a 625 (-31).