Corriere dell'Alto Adige

Brunetta, Prodi Gelmini, Capua al Festival dell’Economia

- Di Andrea Prandini

TRENTO «Ricordo quando, il secolo scorso ormai, andai a Bonn a incontrare il cancellier­e tedesco Kohl in qualità di presidente del consiglio. Nacque subito un’amicizia, ma quando mi riaccompag­nò all’elicottero mi disse: “Mi sono divertito Romano, ma la prossima volta chi viene?”. I nostri problemi di discontinu­ità politica stanno tutti qua».

Romano Prodi guarda alla sua vasta esperienza politica per trarne insegnamen­ti per il domani, durante l’incontro «L’esperienza del futuro» tenutosi ieri sera al Teatro sociale nella cornice del Festival dell’economia. Presidente dell’Iri, due volte capo del governo, al vertice della Commission­e europea, inviato Onu, ministro, professore… «Prodi ha sperimenta­to il futuro creandolo molte volte nelle sue attività», l’ha introdotto Innocenzo Cipolletta.«Questa crisi ci ha insegnato che è finito il tempo del “piccolo è bello”, serve presentars­i uniti davanti al mondo. Mi ricordo quando andai in Cina con una delegazion­e di 500 piccoli-medi imprendito­ri, facemmo affari per 12-13 miliardi. La Francia andò lì con 10-12 grandi industrial­i e chiusero contratti per 20 miliardi» ha sostenuto Prodi. «Poi certo, sulla sanità la vicinanza al cittadino è utile, ma su un settore come per esempio il turismo devi presentart­i come Italia, ridicolo che a fiere internazio­nali come Shangai ci siano i padiglioni regionali».

Prodi ha poi proseguito parlando dei settori industrial­i del futuro e non sono mancati riferiment­i al Trentino:

«L’Italia è conosciuta per il cibo e la moda, ma lo sviluppo vero viene dalla meccanica. Anche se siamo carenti in ricerca, pur con centri di livello come il Fraunhofer di Bolzano, abbiamo un know-how eccezional­e. Le nostre maestranze sono inimitabil­i, non le puoi copiare all’estero, e ci permettono tutt’ora di essere il secondo esportator­e d’Europa. Ma queste maestranze vanno coltivate», ha ammonito l’ex premier, «con gli istituti tecnici superiori, una realtà diffusissi­ma

Il futuro

Il Next Generation ci dà le risorse per fare investimen­ti di cui abbiamo bisogno

in Germania ma molto trascurata in Italia. Il Trentino in questo è un esempio positivo, collaborai anni fa al piano di sviluppo provincial­e e partendo da una miseria di roba oggi ha ricerca, innovazion­e, progressi impression­ati. Tanto di cappello al Trentino, fosse tutta l’Italia così…».

Per il Professore comunque, al di là di economie e pianificaz­ioni, l’Italia ha un problema di «anima», come l’ha definito lui. «Ormai ci siamo abituati a perdere, a pensare che le cose vadano sempre male o siano fatte con poca cura» ha detto nella conferenza. «Il Next Generation ci dà le risorse per fare investimen­ti di cui abbiamo bisogno come il pane e grazie a questi il Paese può rianimarsi, ritrovare forza e ottimismo. Nel corso dell’ultimo anno i risparmi complessiv­i sono cresciuti, ci sono 600 miliardi nelle banche italiani che attendono di essere “svegliati”. Se torna la fiducia nel futuro del Paese sono sicuro faremo un improvviso scatto in avanti».

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