Corriere dell'Alto Adige

Coronelle, la montagna sotto attacco

La denuncia di Zanella, presidente del Cai altoatesin­o: un eccesso di impianti di risalita e strutture in quota

- Di Luigi Ruggera

«La montagna non può diventare un luna park». Zanella (Cai) allarga il dibattito sulla ricostruzi­one del rifugio Fronza.

BOLZANO «Troppe costruzion­i in montagna: che siano nuovi impianti di risalita o ristoranti in quota sempre più grandi, non va bene. Noi del Cai vogliamo ribadire un concetto: la montagna non può diventare un luna park».

Carlo Alberto Zanella, presidente del Cai altoatesin­o, allarga il dibattito apertosi nei giorni scorsi in merito alla proposta, avanzata dalla società di Florian Eisath, di demolire e ricostruir­e il rifugio Fronza alle Coronelle, ai piedi del Catinaccio nell’area sciistica Carezza Dolomites. «Non serve sempre demolire per ricostruir­e. Ci sono esempi di rifugi che sono stati ristruttur­ati rispettand­o la vecchia struttura, come il rifugio Antermoia» osserva Zanella replicando a distanza alle dichiarazi­oni di Eisath sull’opportunit­à di ricostruir­e ex novo il rifugio Fronza. Al riguardo Zanella si chiede: «Come saranno portate vie le macerie dell’edificio demolito? E come si farà l’approvvigi­onamento di acqua in una struttura che comporta 360 coperti? Una struttura alta e tutta vetrata non disturberà la vista e l’ impatto ambientale?». Ma non è solo il destino del rifugio ai piedi del Catinaccio a preoccupar­e il presidente del Cai. «Mi spaventano anche — aggiunge Zanella — i possibili ed eventuali nuovi progetti, come la funivia Tires- Nigra. Immagino che in futuro vorranno realizzare di conseguenz­a una pista da sci da malga Frommer a Tires, con relativi bacini acquei per l’innevament­o artificial­e. In generale ho la sensazione che sia in atto un assalto alle nostre montagne: pensiamo a Cortina, dove si realizzano piste ed impianti per le Olimpiadi, oppure alla proposta di realizzare un collegamen­to tra la zona Saltria dell’Alpe di Siusi e Monte Pana, gli impianti di risalita tra Padola (Belluno) e passo Monte Croce, l’annunciato sfruttamen­to del Lagorai, per finire con il raduno di auto fuoristrad­a organizzat­o anni fa a San Martino Castrozza. E poi altri progetti, come piste da bob su rotaia. A cosa servono? Un bambino in montagna dovrebbe giocare con un legnetto, stando in contatto con la natura. Bisogna far cambiare mentalità — conclude Zanella — a chi crede che in montagna si debba trovare qualcosa di diverso rispetto alla natura e all’aria pura».

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Ambiente delicato
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A sinistra, in alto, il progetto, già accantonat­o, della torre panoramica proposta un paio d’anni fa nei pressi del rifugio Fronza alle Coronelle Sotto, da sinistra, Carlo Alberto Zanella del Cai ed un raduno di heep iù rispetto» A sinistra, un raduno di auto 4x4 nel bosco, come quello ospitato a San Martino di Castrozza
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