Segnana: «Difficile da realizzare» Per Kompatscher non è una priorità
«Una bella idea, ma è decisamente complicata da attuare, soprattutto in un territorio come il nostro che ha meno vaccini delle altre regioni». L’assessora alla Salute Stefania Segnana è cauta. Il ministro al Turismo, Massimo Garavaglia, ospite al Festival dell’Economia, ieri si è detto «favorevole», ma «con buon senso» alla somministrazione della seconda dose di vaccino ai turisti, anche stranieri.
Segnana non fa un discorso di principio, ma semplicemente organizzativo. «È un tema che è stato al centro della Conferenza Stato Regioni di giovedì — spiega — è stato predisposto un documento nel quale si chiede una regolamentazione. È una questione organizzativa, ci sono delle procedure che sono diverse per ogni regione e provincia autonoma, bisogna sapere che tipo di vaccino è stato fatto e se per gli stagionali o turisti, che restano per un lungo periodo, può essere fattibile, per gli altri penso sia difficile». Il vero nodo, poi, sono le dosi a disposizione. Poche. «Sono contate — continua — deve esserci la certezza che i vaccini vengano immediatamente restituiti. Siamo consapevoli che il Trentino vive di turismo ma la vedo dura vaccinare i turisti e non i trentini».
Vaccini ai turisti a parte, ieri Garavaglia ha incontrato anche l’assessore trentino al turismo, Roberto Failoni, e gli albergatori. Il ministro ha posto l’accento sulle riqualificazioni energetiche delle strutture alberghiere per le quali « abbiamo messo un
miliardo e 800 milioni» nel Recovery Plan, che diventeranno 3 miliardi «con l’effetto leva e la decontribuzione per la cassa integrazione», ha detto. Ancora non si sa quanti soldi arriveranno al Trentino. «Ci saranno dei bandi — spiega Failoni — , siamo fiduciosi e moderatamente ottimisti nella ripresa, nei laghi sono già arrivati gli stranieri». All’attenzione del ministro è stato posto il problema degli stagionali e delle guide turistiche. «Ha ascoltato tutto con attenzione, ha chiesto un sunto dei diversi nodi aperti che invieremo lunedì». «Il ministro ha dimostrato una grande attenzione al nostro settore e in particolare alla montagna» aggiunge Gianni Battaiola, presidente di Asat. Poi pensando al futuro: «Le prospettive — afferma — dipendono da un sistema turismo che deve partire. È chiaro che il governo deve creare le basi per fare in modo tale che la gente arrivi sul nostro territorio, penso al green pass, ad esempio».
Intanto sul fronte altoatesino, essendo una terra dove si registrano le percentuali di obiettori al vaccino più alte d’Italia, la Provincia di Bolzano rischia di trovarsi con più dosi di quelle realmente necessarie. E l’ipotesi di dirottare una parte delle forniture verso i turisti potrebbe rivelarsi utile anche dal punto di vista del marketing. Una soluzione che però non sembra convincere il presidente Arno Kompatscher, che appare decisamente scettico sulla possibilità di somministrare la seconda dose di vaccino a chi viene a trascorrere le vacanze in Alto Adige. «Vediamo — commenta
— . Non credo che sia una cosa semplice da organizzare e non credo nemmeno che sia una priorità, perché chi fa una vacanza non lunghissima riesce ad organizzarsi senza problemi». Tiepida anche la reazione dell’assessore al turismo, Arnold Schuler. «Le prenotazioni stanno andando bene — afferma — sintomo che i turisti, anche quelli stranieri, si organizzano da sé per vaccini e richiami. Tra luglio e agosto abbiamo molte richieste da italiani e tedeschi. Il vero tema, sostiene, è quello del personale. «La maggior parte dei 35 mila lavoratori delle strutture ricettive, viene dall’estero — spiega — è importante offrire loro la possibilità di fare il richiamo qui, come siamo già in grado di fare».