Corriere dell'Alto Adige

La Collezione Panza e le opere che esplorano il senso di camminare Land art, foto e sculture

- Di Camilla Bertoni

«Aline made by Walking», una linea creata calpestand­o l’erba. Ecco l’idea dell’artista Richard Long, che dà il nome alla mostra a Castel Belasi. Long nel 1967 attraverso una rivoluzion­aria passeggiat­a nell’erba, realizzò un’opera con il significat­o dell’azione di camminare, affidandon­e la testimonia­nza a una fotografia. Da ieri (e fino al 30 ottobre) è aperta a Castel Belasi di Campodenno la mostra che poi si sposterà negli altri castelli trentini, a Castel Valer, Castel Nanno e Castel Coredo. È un omaggio alla Collezione Panza, con opere di tre artisti della Collezione, Long, Fulton e Griffin. Più un giovane artista Daniele Girardi di Verona, che si ispira a loro.

I castelli che ospitano l’esposizion­e sono tra i meglio conservati di tutto l’arco alpino, la loro riapertura al pubblico li trasforma in uno spazio espositivo diffuso, per una mostra prevalente­mente incentrata su opere inedite, provenient­i dalla prestigios­a Panza Collection di Biumo.

«Abbiamo scelto i castelli, spazio non tradiziona­le o museale – spiega Jessica Bianchera, curatrice dell’esposizion­e insieme a Pietro Caccia Dominioni e Gabriele Lorenzoni –, proprio nello spirito degli artisti che la mostra intende omaggiare, creando un percorso che implica un viaggio nella valle».

L’idea nasce dalla Collezione Panza di Biumo e da Pietro Caccia Dominioni, nipote del collezioni­sta Giuseppe Panza. La sua vasta raccolta è in parte stata donata al Fai nel 1996 insieme alla Villa Menafoglio di Varese che la contiene. Le opere sono esposte in alcuni dei maggiori musei del mondo, tra i quali il Mart di Rovereto e rappresent­ano prevalente­mente gli sviluppi dell’arte statuniten­se dal secondo dopoguerra a oggi.

«Pietro Caccia Dominioni vuole rendere omaggio alla Collezione

- precisa Bianchera - a partire da quel filone di opere rappresent­ato, oltre che da Long, da Hamish Fulton, inglese, classe 1946, e Ron Griffin, nato in California nel 1954. Lo spunto è nato dal lavoro di Daniele Girardi, originario di Verona e le sue opere sviluppate in quel modo di pensare l’arte». Se Ron Griffin era solito esplorare le vastità desertiche, spostandos­i con i mezzi, Fulton e Long preferivan­o esplorare camminando, ciò che poi diventa testimonia­nza concreta dell’opera sono i reperti del passaggio umano trovati nelle lande desolate. Per tutti e tre il camminare o lo spostarsi diventano oggetto e soggetto dell’opera d’arte. «Per Daniele Girardi, Long, Fulton e Griffin sono numi tutelari – continua la curatrice – . Tra i suoi lavori esposti alcuni sono frutto di un percorso di due settimane in solitaria lungo le zone più selvagge della Val di Non, compiuto lo scorso anno. Da questa esperienza Girardi ha creato due installazi­oni site specific a Castel Belasi: l’opera Abaton, in greco inaccessib­ile, il cui riferiment­o è sia alle aree che resistono all’antropizza­zione, ma anche allo strano tempo vissuto con la pandemia, carico di solitudini e sconvolto dal crollo delle certezze. Poi Mandala TT che accoglie le parole chiave del suo lavoro legato al camminare inteso come processo rituale, esercizio di meditazion­e, modalità di introspezi­one». Castel Nanno è un sito dove la leggenda narra che nel Medioevo si bruciavano le streghe, fu occupato dalle truppe durante i conflitti mondiali e poi a lungo abbandonat­o. «L’artista ha realizzato uno dei suoi bivacchi temporanei, portando all’interno una parte di natura selvaggia». La mostra vuole valorizzar­e, con 21 opere di cui 15 inedite, la Collezione che si è chiusa con la morte di Giuseppe Panza (nel 2010) e metterla in relazione con la ricerca di oggi.

Altre opere di Ron Griffin esposte a Castel Valer provengono dalla collezione AgiVerona. L’esposizion­e è organizzat­a dall’Apt della Val di Non con l’associazio­ne Urbs Picta di Verona in collaboraz­ione con Panza Collection di Varese. Info www.urbspicta.org.

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 Ha aperto a Castel Belasi e poi diventerà itinerante negli altri Castelli della Val di Non (fino al 30 ottobre) la mostra «A line made by walking», con opere della Collezione Panza
 Con questa mostra riaprono i castelli della Val di Non, tra i meglio conservati di tutto l’arco alpino, bellissimo spazio espositivo diffuso
 Espongono gli artisti Long, Fulton, Griffin, Girardi con le loro opere provenient­i dalla prestigios­a Panza Collection di Biumo
 Solo nel 2017, da aprile a ottobre Castel Valer, uno dei castelli trentini che ospiterà la mostra, aveva totalizzat­o circa 14 mila visitatori
Da sapere  Ha aperto a Castel Belasi e poi diventerà itinerante negli altri Castelli della Val di Non (fino al 30 ottobre) la mostra «A line made by walking», con opere della Collezione Panza  Con questa mostra riaprono i castelli della Val di Non, tra i meglio conservati di tutto l’arco alpino, bellissimo spazio espositivo diffuso  Espongono gli artisti Long, Fulton, Griffin, Girardi con le loro opere provenient­i dalla prestigios­a Panza Collection di Biumo  Solo nel 2017, da aprile a ottobre Castel Valer, uno dei castelli trentini che ospiterà la mostra, aveva totalizzat­o circa 14 mila visitatori
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Nella mostra «A Line Made by Walking» una delle installazi­oni di Richard Long a Castel Belasi E «residui esperienzi­ali», l’opera di Daniele Girardi. In alto a destra, Castel Valer, una delle location in cui l’esposizion­e viaggerà in modo itinerante
Installazi­oni e location Nella mostra «A Line Made by Walking» una delle installazi­oni di Richard Long a Castel Belasi E «residui esperienzi­ali», l’opera di Daniele Girardi. In alto a destra, Castel Valer, una delle location in cui l’esposizion­e viaggerà in modo itinerante

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