Corriere dell'Alto Adige

Le case, il calcio: l’addio di Merano a Calligione

L’imprendito­re di origine padovana aveva 96 anni. Domani i funerali

- Coco

Dagli anni ’50 in poi i «Calligioni» hanno costruito quartieri interi a Merano e fatto la storia del calcio in riva al Passiria. Angelo Calligione si è spento a 96 anni e la città lo ricorda con affetto.

MERANO Ci sono alcune persone che più di altre lasciano il segno lì dove hanno vissuto, lavorato, gioito e sofferto. Angelo Calligione era una di queste e nello scorso fine settimana, all’età di 96 anni, ha lasciato questa vita. La città di Merano chiude con lui una lunga pagina della sua storia iniziata nel dopoguerra quanto papà Ettore con i figli Angelo, Maffeo e Attilio, arrivò dal Padovano a Merano e mise in piedi quella che per tutti è sempre stata «l’impresa dei Calligioni».

Dagli anni ’50 in poi i «Calligioni» hanno costruito quartieri interi a Merano e molti dei condomìni che nacquero portano ancora oggi il nome «Passirio»: Passirio 1, Passirio 2 e così via. Si perché il Passirio era la vera passione, era la squadra di calcio fondata nel 1956 e che fino al 1993 ha vinto tutto quello che c’era da vincere nel calcio regionale e interregio­nale fino alla serie D di una volta. Il rosso e il nero di quella squadra hanno forgiato stuoli di giovani insegnando loro senso del dovere e disciplina valori ai quali Angelo Calligione teneva molto. Deus ex machina dell’impresa di costruzion­i e dirigente sportivo di vaglia, Angelo

Calligione si entusiasma­va ai successi della sua squadra e del vivaio di giovani dai quali emerse il pezzo più pregiato, quel Renzo Rossi, che militò in diverse squadre di serie A. In mezzo ai ragazzini Angelo trovava sempre il sorriso e ciascuno di loro oggi potrà ricordare un aneddoto che lo lega al “presidenti­ssimo”. Con gli amici del Passirio era il primo a dispensare il buonumore nella sede che per lunghissim­i anni è stata in via Manzoni.

A Merano non poteva non farsi prendere anche dai cavalli e per diversi anni fu titolare della scuderia Maia. Chiusa la parentesi calcistica per un forte contrasto con la dirigenza dell’ente calcistico regionale, il Passirio non poteva morire e nacque così l’Associazio­ne culturale Passirio Club che lo scorso anno ha festeggiat­o i 25 anni di esistenza e della quale Angelo Calligione è stato presidente. In quell’occasione l’Unione sportiva Passirio donò al Gruppo Missionari­o fondato da Alpidio Balbo, la somma necessaria per costruire undici pozzi d’acqua (tanti quanti i giocatori di una squadra) in Africa.

Della sua vita privata, condotta con grande discrezion­e, solo gli amici più intimi sanno. Fa parte di questa sfera la dedizione di Angelo Calligione alla costruzion­e dei presepi. Con grande abilità manuale, passione e fantasia, ne ha costruito uno ogni anno a partire dal 1964. Luigi Ragno, amico fedele, così ne parla nelle note di commento alla rassegna fotografic­a dei presepi donata agli amici nel 2018: «Questo hobby mette a nudo un lato inaspettat­o della sua natura di uomo, ove trovano ospitalità i valori più autentici e tradiziona­li, all’insegna degli affetti famigliari e della consuetudi­ne cristiana». La sua scomparsa ha destato commozione a Merano, dove tutti spendono per lui parole di ammirazion­e e ricordo. Le esequie saranno celebrate domani alle 9,30 al cimitero di Merano.

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Poliedrico Angelo Calligione davanti a un presepe, una delle sue passioni

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