Corriere dell'Alto Adige

Festival, Laterza blinda Boeri «È una presenza fondamenta­le»

Bilancio positivo della kermesse. Fugatti: «Temi centrali». Ianeselli: «Si deve proseguire»

- Alberto Mapelli Erica Ferro

TRENTO Un’edizione di successo, nonostante le limitazion­i imposte dal Covid, e la voglia di continuare, con la stessa squadra e nella stessa città. Il bilancio del Festival dell’Economia 2021 tracciato dal governator­e Maurizio Fugatti e dall’editore Giuseppe Laterza è estremamen­te positivo, con l’appuntamen­to che ha visto i 60 eventi in programma con i posti praticamen­te tutti esauriti (3.700 persone) e oltre 30mila collegamen­ti in streaming quotidiani: «Non è paragonabi­le a un’edizione tradiziona­le — dice Fugatti — ma considerat­e le limitazion­i dobbiamo essere più che soddisfatt­i. Le tematiche trattate, come sblocco dei licenziame­nti, smartworki­ng, rapporti tra territori e Stato, hanno dato concretezz­a al discorso». «Abbiamo ottenuto un risultato straordina­rio — aggiunge l’editore — mai come quest’anno il Festival ha avuto un grande risalto mediatico».

Con il contratto scaduto quest’anno, si è sollevato qualche dubbio sulla permanenza di Laterza nell’organizzaz­ione. L’editore sceglie però di rassicurar­e sulla sua intenzione di non voler abbandonar­e Trento e il Trentino: «Il sodalizio durerà ancora a lungo. In tutti gli incontri con i tre enti coinvolti (Provincia, Comune e Università, ndr) la visione è condivisa, tutti sono convinti che si andrà avanti senza intoppi. Quello che porta il Festival a tutto il territorio non è solo un ritorno economico, ma anche un enorme risalto internazio­nale e una grande crescita per l’immagine». La delibera voluta dalla giunta Fugatti sui grandi eventi non rappresent­a un ostacolo per Laterza: «Aderiremo seguendo le nuove regole senza problema». Fugatti preferisce non sbilanciar­si sul prolungame­nto del rapporto con Laterza, evidenzian­do però che non si tratta di pregiudizi o dissapori, ma della sola voglia di garantire un giusto utilizzo di fondi pubblici: «La nostra intenzione è che il Festival dell’Economia continui. Vogliamo solo garantire trasparenz­a senza affidament­i diretti per i grandi eventi: Laterza potrà partecipar­e alla procedura». Mentre sulla continuità di Tito Boeri come direttore scientific­o, Laterza è piuttosto chiaro: «Il Festival è come un buon cocktail: non si può sottrarre un ingredient­e fondamenta­le ottenendo lo stesso risultato. Tito è uno di questi. Squadra che vince non si cambia».

L’edizione 2021 ha avuto un riscontro positivo anche nei numeri. L’ultimo giorno del Festival ci sono state 1,3 milioni di connession­i al sito. Gli eventi, che hanno visto intervenir­e 180 persone, hanno raggiunto milioni di persone in tutto il mondo tramite i social network, con Twitter che è stata la piattaform­a più utilizzata. Laterza evidenzia la qualità degli appuntamen­ti e la voglia delle persone ospitate di esserci: «Visco ha scelto di fare andata e ritorno in giornata da Roma. L’aver ospitato mezzo governo — sottolinea —, con esponenti di qualsiasi colore politico, è la prova del pluralismo del Festival». Con lo sguardo rivolto al futuro, sia Fugatti sia Laterza si sofferma sulla voglia di tornare a un’edizione in presenza senza limitazion­i nel 2022: «Gli eventi, ad eccezione di impegni particolar­i di ministri e premi Nobel, dovranno tornare in presenza», sottolinea il governator­e. «Il Festival è la possibilit­à di riunire la comunità — conclude l’editore —. Mi auguro che con i vaccini ci sia la possibilit­à di tornare in presenza».

E a commentare l’edizione 2021 è anche Franco Ianeselli: «Alla luce di sedici anni di successi si troveranno le forme e i modi per proseguire, non avrebbe alcun senso segnare rotture e credo che questa sia la volontà di tutti e tre i promotori del Festival e di chi lo organizza, Laterza e comitato editoriale». Così il sindaco di Trento, che aggiunge: «Penso ci possano essere forme e modi per proseguire nella collaboraz­ione. Tra convenzion­e diretta e gara esistono opportunit­à che salvaguard­ano questa esperienza». E conclude: «Il Festival è un vaccino contro la chiusura mentale ma anche una riserva di ossigeno per le cose da fare e anche quest’anno ci sono arrivati spunti utili per la città, dal tema dell’organizzaz­ione del lavoro, alla cultura, all’amministra­zione pubblica».

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(Ansa/Pretto) La manifestaz­ione dello scoiattolo La libreria del Festival

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