Corriere dell'Alto Adige

Primari, il piano Caia per salvare le nomine

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Un piano per

BOLZANO «regolarizz­are» le nomine dei primari. Oggi pomeriggio è in programma un vertice che potrebbe segnare l’inizio di una rivoluzion­e copernican­a nella sanità altoatesin­a. Dopo che il giudice del lavoro Giulio Scaramuzzi­no ha posto la questione di legittimit­à costituzio­nale in seguito al ricorso di una primaria esclusa, l’Azienda sanitaria è stata costretta a congelare la nomina di nuovi primari.

A questo punto entra in scena il professor Giuseppe Caia. L’avvocato bolzanino, professore all’Università di Bologna, è da sempre l’uomo che tira via le castagne dal fuoco alla Svp.

La prima volta venne chiamato per districare la matassa dello scandalo Sel e dei bandi truccati. Poi i suoi servigi vennero richiesti per sciogliere i nodi legati alla legge sulle indennità dei politici. E, infine, in tempi più recenti ha dovuto iniziare ad occuparsi di sanità. Prima per la questione dei contratti d’opera e adesso per la nomina dei primari.

La soluzione individuat­a a Caia sarà presentata oggi all’incontro — convocato dall’assessore alla salute Thomas Widmann e al direttore generale Florian Zerzer — in cui sono stati invitati tutti i primari altoatesin­i. Nel corso del vertice si farà il punto sui posti vacanti e anche sulle modifiche normative necessarie. Secondo il giudice il sistema altoatesin­o di nomina è troppo discrezion­ale perché lascia la decisione finale al direttore generale mentre nel resto d’Italia gli incarichi vengono assegnati da una commission­e indipenden­te. L’ipotesi è quella di inserire un passaggio che recepisca la legge nazionale nella prossima legge omnibus. Anche se tanti vorrebbero mantenere lo status quo.

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