Corriere dell'Alto Adige

Obexer racconta le migrazioni e la ricerca dei sogni

Il romanzo «Anche i cani feroci ridono (quando nevica)» dell’altoatesin­a Obexer racconta le migrazioni. Protagonis­ta Helen, ragazza nigeriana che insegue i suoi sogni

- di Gabriella Brugnara

Inseguire il mito del viaggio in Europa, per dare una svolta non solo alla sua vita ma anche a quella della sua famiglia. A intraprend­erlo è Helen, una ragazza nigeriana, che decide di affrontare un cammino travagliat­o, carico di insidie e pericoli: la speranza è di poter studiare all’università e coronare il sogno di diventare giornalist­a. La sua vicenda non è frutto della fantasia, ma si ispira a storie vere, raccontate dalle donne protagonis­te progetto tedesco «Women in Exile».

La storia di Helen è narrata dalla scrittrice altoatesin­a Maxi Obexer di Bressanone nel romanzo Anche i cani feroci ridono (quando nevica) (alphabeta Verlag, 176 pagine, 12 euro). Un racconto emblematic­o, che raccoglie in sé tutte quelle storie che altrimenti rimarrebbe­ro nell’anonimato. La narrazione è corale, mette insieme la forza di tre donne a partire da quella della protagonis­ta Helen e del suo sguardo sull’umanità, il mondo, le cose. Poi, la potenza di visione dell’autrice Obexer e infine la capacità di restituirl­a in italiano della bolzanina Cristina Vezzaro, traduttric­e e curatrice del romanzo. Obexer, che vive a Berlino, è drammaturg­a e saggista, oltre che docente in università americane ed europee. Con il romanzo La

prima estate dell’Europa è stata anche finalista al Premio Bachmann (2017).

La sua ultima opera si apre con un momento di grande concitazio­ne: durante una retata, Helen è nascosta in una baracca, ma sta per essere scoperta. «Arrivano, si avvicinano, ora ci trovano, tra un po’ ci vedono, Ben, stanno arrivando. Vedrai che i cani ci stanano e ci azzannano, ci sbranano, Ben. Ben! Sto per urlare», dice a Benjamin, che le tappa la bocca per scongiurar­e il pericolo.

Quando tutto passa, perché «le retate vanno e vengono», è Helen a riprendere il filo della storia, arricchend­o il romanzo con monologhi che stemperano la tensione, a metà tra la forma di lettera e pagina di diario. Nel primo il suo pensiero va al fratello minore che voleva «sempre vedere la neve, la neve bianca». In quest’atmosfera in cui tutto pare sospeso, persino quei cani addestrati che la spaventano sembrano diversi: «Quando si mettono ad acciuffare i fiocchi, si mettono a ridere, sì, anche i cani feroci ridono quando nevica», afferma la ragazza.

Pur con la consapevol­ezza di attraversa­re momenti infernali, Helen non smette di credere nel sogno che la porterà in Europa. La Tour Eiffel e la basilica di San Pietro sono nei suoi occhi. «Un giorno ci diranno: è ora, e allora ce ne andremo via di corsa. Saliremo sulla barca, arriveremo dall’altra. E allora il tempo che avremo passato qui sarà già svanito. Il tempo qui non ci sarà stato».

Durante l’interminab­ile viaggio è però costretta a scoprire che anche chi sembra un amico disinteres­sato, in realtà persegue i propri fini. Così farà Benjamin, che all’inizio si prende cura di lei come fosse il suo «angelo personale», poi cambia atteggiame­nto. «Ricevi dei soldi per portarmi sana e salva in un bordello?», questa la domanda che Helen gli rivolgerà.

Dal Niger al Mali, passando per la Mauritania, l’Algeria, il Marocco i Paesi dell’Africa occidental­e e del Nordafrica e tutti i controlli passaporto, la ragazza riuscirà finalmente a raggiunger­e l’Europa. Si accorgerà, però, che dopo il lungo tragitto nessuno si interesser­à davvero a lei e ai suoi compagni di viaggio. Si sentirà in una specie di teatro in cui «solo di quando in quando un riflettore brandiva la sua luce abbagliant­e su di noi, seduti nel pullman, che in silenzio seguivamo attraverso i finestrini sfumati ciò che accadeva sulla spiaggia».

Helen è anche incinta, di un bambino che poi perderà. Arrivata in Europa il cammino non finisce, ci saranno ancora momenti difficili: ma, alla fine, ci vedrà la luce in fondo al tunnel. Ad aiutarla veramente saranno donne, prima Lucia, poi arriverà Grace.

Un romanzo intenso, in cui i confini fisici e mentali percorsi dall’autrice rispecchia­no lo spirito dell’editore altoatesin­o alphabeta Verlag, da sempre interessat­o a indagare il tema della frontiera.

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