Corriere dell'Alto Adige

Arrampicat­a estrema, rocce e base jump: il film di Riegler L’Alto Adige delle vette

- di Silvia Fabbi

Quattro campioni e campioness­e dell’Alto Adige, tra ghiaccio, roccia e base jump, nel film Perché? Alpinisti alla ricerca di se stessi, finito di girare in questi giorni.Uscirà in tedesco e in italiano nel 2022 in tivù e nei festival internazio­nali dedicati alla montagna. Girato sulle Dolomiti, il film è l’esordio dello scalatore altoatesin­o Florian

Riegler nel ruolo di regista. Una nuova vita, dopo quella interament­e dedicata ad alpinismo e scalata. Ancora una volta Florian ricalca le orme di Reinhold Messner, dopo che Messner lo aveva scelto per interpreta­re il ruolo di sé da giovane nel film Messner - Der Film uscito nel 2012. «Le storie di scalatori, alpinisti e sportivi che abbiamo raccolto vogliono rispondere a una domanda precisa: perché si va in montagna? E perché ci si va in modo estremo, magari rischiando la vita?», spiega Florian Riegler. Florian ha girato il mondo a caccia di vie inesplorat­e da approcciar­e in stile alpino, riducendo al minimo l’impatto sulla montagna e sulla roccia. Come 15 anni fa, quando i Rieglerbot­hers aprirono una nuova (da allora mai più ripetuta) via sulla Roda di Vael, «Zwergenkön­ig». Il loro approccio pulito e rispettoso della montagna, per cui nel 2013 hanno vinto il Premio Paolo Consiglio del Cai, torna d’attualità anche nel film, in tempi di cambiament­o climatico e convivenza uomo-natura. Prodotto dal giornalist­a Rai Markus Frings per la regia di Florian Riegler e dei gardenesi Max Moroder e Tobias Senoner, raccoglie le storie di quattro campioni altoatesin­i di nascita o d’adozione, tutti legati alla montagna, al rischio e al rispetto per l’ambiente e la natura. «Vogliamo scoprire cosa ci spinge a scalare, perché condividia­mo la stessa passione, qual è la molla che ci fa cercare sempre nuovi obiettivi», dice Florian Rielger. Tra i protagonis­ti, tutti amici e compagni di scalata di Florian Riegler, c’è Angelika Rainer, 35enne meranese scalatrice di ghiaccio e dry tooling, pluricampi­onessa ai mondiali e in coppa del mondo. Dall’Alto Adige anche Barbara Zwerger, moglie di Simone Moro, già insegnante di educazione fisica di Tamara Lunger e arrampicat­rice estrema. Sul ghiaccio, ma in free solo, senza l’assicurazi­one della corda, si muove il terzo protagonis­ta del film, Johannes (Hannes) Lemayr, scalatore di cascate di ghiaccio. Tra gli sport estremi raccontati c’è il base jump, la disciplina di lanciarsi dalla cima delle montagne vestiti di tuta alare per poi atterrare a valle grazie a un paracadute. Anche Michael Maili lavora nel cinema outdoor, ma fra le sue passioni il base jump. «Quando lo praticava mio fratello Martin - racconta Florian Riegler - non sono mai riuscito a innamorarm­i di questo sport. Tuttavia sento che c’è qualcosa da raccontare: l’attrazione per il rischio estremo, la velocità, la capacità di dominare le proprie reazioni istintive». L’occhio esperto di Florian Riegler coglie così in immagini e racconto l’essenza di quel mistero che da sempre avvince l’essere umano alla montagna e alle sue sfide estreme.

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Angelika Rainer di Merano scalatrice di ghiaccio e dry tooling, pluricampi­onessa, è una delle storie narrate nel film
Campioness­a Angelika Rainer di Merano scalatrice di ghiaccio e dry tooling, pluricampi­onessa, è una delle storie narrate nel film
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