Corriere dell'Alto Adige

Tra danza, teatro e arte Omaggio a Segantini

A Pergine lo spettacolo che racconta vita e opere del pittore

- Chiara Marsilli

Danza e teatro insieme per raccontare ciò che non si può spiegare a parole. Questo è l’intento del nuovo spettacolo della compagnia ariaTeatro dal titolo Segantini. Paesaggi di luce, in scena da oggi fino a venerdì a Pergine.

Un omaggio alla creazione e alla ricerca della bellezza, un progetto che nasce da un immaginari­o viaggio del pittore Giovanni Segantini nei paesaggi interiori della sua anima e in quelli fisici della sua vita, attraverso tre delle sue opere più significat­ive: L’ultima fatica del giorno, Petalo di rosa Mezzogiorn­o sulle Alpi.

«Segantini è il classico pittore delle montagne, noto a tutti ma poco conosciuto racconta Giuseppe Amato, autore del testo, regista e interprete -. Nella nostra ricerca, che ci ha portato alla scoperta di diari, lettere e numerose testimonia­nze, abbiamo ricostruit­o invece una figura complessa e di grande ricchezza. La sua personalit­à, curiosa ed entusiasta della vita, ci ha ispirati tanto quanto la sua pittura, realizzata con grandi quantità di colore bianco per conferire ai suoi quadri quell’inconfondi­bile luce». Amato è sul palco con Chiara Benedetti e Denis Fontanari, insieme a Filippo Porro, danzatore-attore, diplomato alla Scuola Civica Paolo Grassi di Milano.

La rappresent­azione ripercorre il viaggio di Giovanni Segantini dall’infanzia trascorsa ad Arco con la perdita della madre, alla scoperta di Milano con le sue avanguardi­e e i suoi primi studi in accademia, fino al trasferime­nto prima in Brianza e poi nella cara Svizzera.

A queste geografie fisiche si accompagna­no moti interiori, vivi e mai scontati, fatti di una ricerca artistica ininterrot­ta durata tutta la sua vita.

«Nell’impossibil­ità di dire con le parole tutto ciò che i suoi quadri esprimono, ci siamo rivolti alla danza, affidando ai corpi parte dello spettacolo», dice Amato.

Alla recitazion­e teatrale si affianca quindi un coro di figure mute e parlanti che gravitando coreografi­camente intorno al protagonis­ta, ricreano i momenti della sofferta infanzia, le evoluzioni del pensiero creativo, la gestazione del rapporto amoroso con i suoi paesaggi e le sue montagne. E proprio alle montagne, e agli anni dell’infanzia trentina, lo spettacolo dedica particolar­e attenzione. «Il punto di partenza e di arrivo della parabola artistica di Segantini suggerisce l’autore -. Il pittore nei suoi scritti ricorda spesso la terra natia. Mi piacerebbe che il pubblico riuscisse a entrare in sintonia con questa interpreta­zione e a comprender­e i sentimenti di chi è separato dalla sua patria e la ricerca negli orizzonti di altri paesi».

La produzione debutta questa sera al Teatro di Pergine, gestito dalla compagnia, con repliche giovedì 18 e venerdì 19 per l’appuntamen­to dedicato in esclusiva agli under 30. Lo spettacolo vede la regia di Giuseppe Amato che si affianca alle coreografi­e a cura di Claudia Monti in una rappresent­azione che ha anche un interesse territoria­le. Il progetto è stato realizzato con la collaboraz­ione di Mag Museo Alto Garda e Mart Museo di arte moderna e contempora­nea di Trento e Rovereto.

La trama

Viaggio tra l’infanzia a Arco e l’età adulta a Milano con la pittura

 ?? ?? Paesaggi di luce
Per la regi a di Giuseppe Amato la pièce dedicata a Segantini, pittore di Arco
Sul palco anche Amato con Chiara Benedetti e Denis Fontanari, insieme a Filippo Porro, danzatore-attore, diplomato alla Scuola Grassi di Milano
Paesaggi di luce Per la regi a di Giuseppe Amato la pièce dedicata a Segantini, pittore di Arco Sul palco anche Amato con Chiara Benedetti e Denis Fontanari, insieme a Filippo Porro, danzatore-attore, diplomato alla Scuola Grassi di Milano

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