Corriere dell'Alto Adige

«Mitterhofe­r? Polemica strumental­e»

- C. C. D.

«Una partecipaz­ione a titolo personale, a una manifestaz­ione che nulla ha di istituzion­ale se non l’autorizzaz­ione. Esattament­e come era avvenuto col mio predecesso­re». Dario Dal Medico, sindaco di Merano, cerca di spegnere la miccia innescata dalla partecipaz­ione del presidente del consiglio comunale, Christoph Mitterhofe­r (Svp), alla manifestaz­ione indipenden­tista di sabato, in piazza della Rena. Organizzat­a dagli Schützen (col patrocinio del Comune prima concesso e poi ritirato) avevano partecipat­o i secessioni­sti di mezza Europa. Dalla Catalogna, alla Scozia, alle Fiandre, ai Paesi Bassi, alla Slesia, alla Baviera, ma soprattutt­o dall’Italia, con i altoatesin­i, trentini, toscani e veneti. Con tanto di scivolone del presidente del consiglio regionale veneto, Roberto Ciambetti, che aveva definito gli Schützen «un modello da cui tutti abbiamo da imparare».

E la presenza di Mitterhofe­r, con tanto di post su Facebook, ha suscitato il putiferio. In molti hanno rivangato nel suo passato tra le file di Süd-Tiroler Freiheit, a partire da Alessandro Urzì (Fratelli d’Italia). «La sua presenza — dice — pone un problema politico di lealtà dell’esponente dell’Svp verso l’istituzion­e che rappresent­a. Non ci si nasconda dietro a partecipaz­ioni a titolo personale. Mitterhofe­r, un passato nelle fila di un partito espressame­nte secessioni­sta, transitato alla Svp solo per gola di incarichi, alla prima occasione è tornato a casa, dai secessioni­sti». E annuncia la mozione di sfiducia.

Dal Medico si smarca. «Una strumental­izzazione — afferma —. Mitterhofe­r ha partecipat­o a tante manifestaz­ioni, anche con indosso la fascia tricolore. Magari è stato inopportun­o il post su Facebook, ma non c’è nulla di più».

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