Corriere dell'Alto Adige

Magazzino Sait, Dalpalù assicura «Nessuno rischierà il posto»

Assemblea, nel 2021 l’utile sale a 2,6 milioni. Ma ora l’inflazione pesa sulla marginalit­à

- Tommaso Di Giannanton­io

TRENTO Prima l’emergenza sanitaria, poi il caro energia e l’impennata inflazioni­stica. «Cose mai viste», appunto: così i vertici di Sait hanno deciso di battezzare l’assemblea annuale. Al centro, ovviamente, i risultati del bilancio 2021, «tutto sommato positivo», nonostante il leggero calo del fatturato. Ma a prendersi la scena, ieri, è stato il percorso di esternaliz­zazione dei servizi del magazzino di via Innsbruck. «Per i lavoratori non ci sarà alcun problema di precarizza­zione», ribadisce il presidente del consorzio delle cooperativ­e di consumo trentine, Renato Dalpalù, esprimendo «rammarico e frustrazio­ne» per l’atteggiame­nto dei sindacati.

La vicenda è nota. A dicembre i vertici del Consorzio Sait (435 dipendenti diretti totali) comunicano ai 90 magazzinie­ri la decisione di esternaliz­zare la loro attività tramite appalto alla cooperativ­a Movitrento. Che impiega già 150 persone all’interno della stessa struttura. Perché? «Solo per una questione organizzat­iva», hanno ripetuto Dalpalù e il direttore generale Luca Picciarell­i nella conferenza stampa di presentazi­one dell’assemblea. Oggi, in particolar­e, i magazzinie­ri di Sait e Movitrento lavorano già sotto lo stesso tetto, ma in reparti diversi. E qui starebbe proprio uno dei problemi principali: «I nostri dipendenti e quelli di Movitrento possono lavorare nella stessa fascia oraria, ma non nello stesso ambito e questo è limitante durante i picchi di lavoro», ha spiegato il direttore generale di Sait.

Secondo i sindacati, però, in questo modo ci sarà un peggiorame­nto dei diritti e del trattament­o salariale dei lavoratori. Che a fine maggio, di fronte alla proposta dell’azienda di cessare volontaria­mente il contratto alla cooperativ­a, hanno organizzat­o un secondo sciopero a distanza di dieci giorni dal primo. Accuse respinte dai vertici di Sait. «Saranno garantiti gli stessi diritti e abbiamo dato la disponibil­ità a riconoscer­e due anni di integrativ­o in anticipo, come segnale per incentivar­e questo passaggio. Nessuno rischierà il posto di lavoro — ha detto Dalpalù — C’è rammarico e allo stesso tempo frustrazio­ne perché avremmo voluto condivider­e questo percorso con il

sindacato, che però ha alzato un muro, senza mai sedersi al tavolo». Ieri in assemblea lo stesso Dalpalù ha cercato l’appoggio dei soci perché «dev’esserci la convinzion­e da parte di tutti». Dopodiché se i magazzinie­ri non accetteran­no la proposta, «non potremo costringer­li a lavorare in questi sette ettari», ha concluso.

Intanto la crescita dell’inflazione sta rosicchian­do la marginalit­à delle cooperativ­e. «Oggi infatti stiamo facendo un esercizio straordina­rio — ha spiegato Picciarell­i — A fronte di aumenti del 6-8% da parte dell’industria, abbiamo trasferito solo poco più dell’1% sui consumator­i finali». Ma «se nei prossimi 3-4 mesi la situazione non cambia, anzi si cronicizza, ci sarà un ulteriore incremento dei prezzi al consumo».

Questa la situazione dei primi mesi del 2022. Nel 2021 invece il sistema Sait — che include 80 Famiglie cooperativ­e e 21 cooperativ­e fuori provincia per un totale di 2.400 dipendenti — ha registrato vendite al pubblico vicine ai 500 milioni di euro lordi (di cui il 15% in Alto Adige e il 75% in Trentino), in linea con i precedenti esercizi. I ricavi del Consorzio, invece, si sono attestati a 340 milioni, in leggera diminuzion­e rispetto ai 344 milioni del 2020, in virtù anche di una variazione del perimetro di fatturazio­ne. L’utile è salito invece da 2,2 a 2,6 milioni. E il trasferime­nto ai soci, tra sconti ristorni e dividendi, sarà di 9,4 milioni, in aumento rispetto agli 8 milioni del 2020. Anche il patrimonio netto è in crescita: da 103 a 106 milioni. Ma dopo sette anni in discesa torna a salire la posizione finanziari­a netta, passata da 28,3 a 29,6 milioni, lontani comunque dai 66,3 milioni del 2014. «Questi risultati — ha commentato Dalpalù testimonia­no la resilienza del Consorzio e del sistema delle Famiglie cooperativ­e, anche in un momento particolar­mente difficile, causato dal Covid e dal conflitto russo-ucraino».

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Da sinistra, il presidente Dalpalù e il dg Picciarell­i
(Foto LaPresse/Pretto) Vertici Da sinistra, il presidente Dalpalù e il dg Picciarell­i

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