Corriere dell'Alto Adige

Geiss: «L’opera di Weber? Una sfida contempora­nea»

A Bressanone dall’11 al 18 giugno torna «BrixenClas­sics». L’apertura sabato con «Una Notte di Stelle», protagonis­ti Camilla Nylund e sir Bryn Terfel

- Giancarlo Riccio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sono già a Bressanone e già impegnati nelle prime prove dei concerti (che da sempre sono l’ultima tappa di un lungo percorso non solo interpreta­tivo) Daniel Geiss e Christian Unterhofer, i direttori della BrixenClas­sics Orchestra e del Coro di BrixenClas­sics. Il Festival si aprirà sabato nel cortile della Hofburg di Bressanone con «Una notte all’opera», protagonis­ti con le loro voci stellari Camilla Nylund e sir Bryn Terfel e l’arpista Hannah Stone. Sul podio dell’orchestra Daniel Geiss per una serata di arie, duetti e brani orchestral­i di Mozart, Verdi, Puccini, Wagner e Dvorák. Ogni volta in cui sarà impegnato il coro del Festival, la direzione sarà dell’altoatesin­o Christian Unterhofer. «L’azione nell’opera, le diverse scene, il coro danno un contributo importante all’opera Freischütz/Il franco cacciatore in programma venerdì 17 – dice – per me è una grande, bella sfida e allo stesso tempo una responsabi­lità. Il fascino dell’opera apre nuove strade, poiché in Alto Adige ci sono poche occasioni per eseguirla, quindi non vedo l’ora».

Riflettori puntati su tutti i concerti (in alcuni casi con corollario di pomeriggi bucolici, il programma completo sul sito www.brixen.org/de/ brixenclas­sics), ma va da sé che martedì 14 sarà uno degli appuntamen­ti di maggiore richiamo. Il violinista di fama internazio­nale Daniel Hope trasformer­à la serata nel cortile rinascimen­tale della Hofburg, il Palazzo Vescovile di Bressanone in un Sogno di una notte di mezza estate. Sarà accompagna­to dalla BrixenClas­sics Festival Orchestra diretta da Daniel Geiss.

Ed è proprio Geiss a confidare «questa mia grande gioia profession­ale e musicale per questo festival che propone un programma fantastico. Insomma importante, molto proiettato sull’Europa ma ben radicato in una città altoatesin­a piena di storia e anche di tradizioni musicali».

Questo vale, secondo lei, per tutti i concerti in programma?

«Beh, ne sono il direttore artistico e difendo le mie scelte, frutto di mesi di lavoro insieme con gli organizzat­ori di Bressanone. Giudicherà, ovviamente, il pubblico ma la qualità è alta che si tratti di cantanti, di solisti, di ensemble. E naturalmen­te riguardo al coro e all’orchestra stabili. Che è anche un segnale della nostra volontà, se potremo, di andare avanti negli anni al servizio della musica e dei suoi appassiona­ti».

La prima assoluta di «Il franco cacciatore» di Weber e il concerto con Daniel Hope al violino?

«Ah, guardi, ogni sera ha una sua valenza speciale, ma è chiaro che una nuova edizione per BrixenClas­sics dell’opera di Weber è insieme una sfida e la prova che un nuovo festival è in grado di elaborare nuovi progetti e dialogare tra passato, presente e futuro. In due parole: fare musica».

E la serata in discoteca di mercoledì 15, come anche concerti in biblioteca ad esempio a Novacella il 16?

«Altri due esempi di vitalità e di ricerca di tante sonorità differenti. L’incontro tra artisti internazio­nali e musicisti locali porta sempre ottimi frutti».

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Non solo il palazzo Vescovile di Bressanone: i concerti si terranno anche in biblioteca e in discoteca
Note Non solo il palazzo Vescovile di Bressanone: i concerti si terranno anche in biblioteca e in discoteca

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