Lo scarpone che spunta dopo 32 anni
Messner: sotto la parete Diamir ritrovata anche la seconda scarpa di mio fratello
Il Narga Parbat ha restituito anche il secondo scarpone di Günther Messner. Trentadue anni dopo la morte. A dare l’annuncio è il fratello Reinhold, il re degli Ottomila che in quella spedizione, oltre ad un fratello, perse anche diverse dita dei piedi a causa del congelamento. «La scarpa era lì dove doveva essere, sotto la parete Diamis. Questo dimostra una volta di più che Günther è morto durante la discesa e non l’ho abbandonato» scrive Messner su Instagram.
BOLZANO Correva il 29 giugno del 1970 quando Günther Messner perse la vita travolto da una valanga mentre scendeva lungo la parete Diamir del Nanga Parbat, detta la «montagna nuda» o la «mangia auomini», insieme al fratello Reinhold. Solo il ritrovamento del corpo di Günther Messner nel 2005 a 4.600 metri di quota mise la parola fine a un mare di velenose polemiche che quella tragedia aveva scatenato nei confronti di Reinhold, accusato dell’infamia di aver abbandonato il fratello; accuse che Reinhold Messner ha sempre sdegnosamente respinto con la massima fermezza: «Mi hanno chiamato fratricida per la volontà di alcuni di fama e soldi. Si tratta di un vero e proprio crimine — disse nel 2005 quando fu trovato il corpo del fratello —. Il ritrovamento dei resti e di uno scarpone dimostrano senza ombra di dubbio che Günther è morto durante la discesa e non è stato abbandonato da me durante la salita».
Reinhold cercò invano il fratello per un giorno e una notte; stremato e congelato fu tratto in salvo da una cordata di sherpa, e per il congelamento subì la parziale amputazione delle dita dei piedi. Nel 2005 fu trovato uno scarpone di Günther; ieri mattina Reinhold Messner ha comunicato su Instagram che anche il secondo scarpone del fratello è ora venuto alla luce: «La scorsa settimana, la seconda scarpa di mio fratello Günther è stata trovata ai piedi del ghiacciaio del Diamir da gente del posto. Dopo cinquantadue anni. La tragedia del Nanga Parbat rimane per sempre così come Günther» ha scritto pubblicando una foto dello scarpone ritrovato.