Corriere dell'Alto Adige

Bypass, Rfi inserisce le prescrizio­ni: nel progetto cameroni e prolungame­nto

Facchin: è stata messa in dubbio la nostra credibilit­à. Geat: ma sulle tecniche di lavoro si torni in Aula

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TRENTO Le famose prescrizio­ni, le richieste di modifica del progetto della circonvall­azione chieste dal Consiglio comunale, sono state messe nero su bianco. «Si era messa in dubbio la credibilit­à dell’amministra­zione — afferma soddisfatt­o l’assessore alla Transizion­e ecologica Ezio Facchin — ma abbiamo lavorato sottotracc­ia per arrivare a questo risultato». Rfi ha quindi accolto le proposte, che ora saranno inserite nel progetto e vagliate definitiva­mente dalla commission­e speciale del Consiglio superiore dei Lavori pubblici: «In seguito al parere favorevole da parte del Ministero della Transizion­e ecologica sul progetto di fattibilit­à tecnico-economica della circonvall­azione ferroviari­a di Trento, il Comune e la Provincia autonoma si sono incontrati il 3 giugno scorso con i rappresent­anti di Rete Ferroviari­a Italiana per fare il punto sulle indicazion­i contenute nelle delibere consiliari».

In particolar­e sui primi due temi, quello inerente alla predisposi­zione del prolungame­nto del tunnel verso Salorno, i famosi cameroni, e la costituzio­ne di un Osservator­io per l’ambiente e la sicurezza sul lavoro: «L’integrazio­ne del progetto con la previsione di un camerone nella parte nord della galleria Trento — spiega Facchin — è per consentire sia l’uscita verso l’ex Scalo Filzi e l’Interporto sia il futuro proseguime­nto del tunnel ferroviari­o verso nord». E nell’accordo, assicura, c’è anche «l’impegno a sottoscriv­ere un protocollo d’intesa per l’istituzion­e dell’Osservator­io tra Rfi, Provincia e Comune di Trento».

Nell’incontro si è affrontato anche il tema del prolungame­nto del tratto in trincea che attraversa Trento nord: «La proposta di Rfi a conclusion­e della conferenza dei servizi recepisce anche questa prescrizio­ne del Comune prevedendo che il Progetto di fattibilit­à tecnica e economica da mettere a base di gara sia integrato con la documentaz­ione progettual­e di indirizzo per i successivi livelli di progettazi­one per il prolungame­nto del tratto interrato nord di 165 metri». E il cantiere pilota? «Su questo aspetto — assicura il Comune — Provincia e Rfi hanno già avuto una serie di incontri, in particolar­e con Appa, all’interno di un gruppo di lavoro specificam­ente costituito proprio per la definizion­e delle modalità operative». Le prescrizio­ni del Comune di Trento sono dunque inserite nel progetto: «Con particolar­e riferiment­o alle condizioni poste — si legge infatti sulla lettera firmata dalla commissari­a straordina­ria del quadruplic­amento della linea ferroviari­a Fortezza-Verona Paola Firmi — si conferma che saranno oggetto di proposta di accoglimen­to l’aggiorname­nto del progetto di fattibilit­à con le soluzioni tecniche che possano consentire il proseguime­nto verso nord del quadruplic­amento della linea». Tradotto: sì ai cameroni per lo svincolo del tunnel verso Salorno senza obbligo di uscita di tutti i treni merci su Trento nord.

Rfi conferma anche «la più ampia disponibil­ità a fornire ogni possibile contributo per il funzioname­nto dell’Osservator­io ambientale», e «rimangono altresì confermate le precedenti comunicazi­oni inerenti al prolungame­nto della galleria artificial­e (il prolungame­nto su Trento nord, ndr) e saranno adottate le opportune modifiche al fine di garantire l’esercizio della Trento Malè riducendo ad un periodo limitato l’interruzio­ne della linea». Periodo che gli ingegneri del Comune Giuliano Stelzer e Giuliano Franzoi ipotizzano di 9-10 mesi.

Rfi mette per iscritto anche l’impegno per l’ultima delle prescrizio­ni richiesta dal Consiglio comunale, quella del cantiere pilota: «Proseguono le interlocuz­ioni con Appa per la definizion­e delle modalità operative relative alle indagini ambientali per l’area di Trento Nord, che comprendon­o anche — sottolinea Rfi — l’effettuazi­one di scavi pilota per il consolidam­ento delle scelte progettual­i relative alle tecniche da adottare».

Ma su quest’ultimo punto il presidente della circoscriz­ione Centro Storico-Piedicaste­llo Caludio Geat — presente ieri alla conferenza stampa — ha però sollevato qualche dubbio, chiedendo che si torni in Consiglio comunale «perché le richieste sono state disattese»: «La delibera del Consiglio comunale chiedeva un cantiere pilota per verificare la fattibilit­à dell’opera», non per valutare la modalità operative di intervento. La replica è arrivata direttamen­te dall’assessore Facchin: «Non è il cantiere pilota che decide sulla fattibilit­à, è il Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Quel cantiere — ripete — servirà non per la fattibilit­à ma per definire la metodologi­a».

Donatello Baldo

Verrà aggiornato il progetto di fattibilit­à con le soluzioni

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Assessore Ezio Facchin ha delega alla transizion­e ecologica e, d’intesa con il sindaco Franco Ianeselli, segue il bypass

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