Corriere dell'Alto Adige

Inps, meno di mille euro per un pensionato su due A Bolzano 28 neoassunti

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«Lo sviluppo di nuove tecnologie e in particolar­e la digitalizz­azione delle attività consentono azioni di interopera­bilità in grado di garantire un’effettiva e progressiv­a semplifica­zione dell’attività amministra­tiva, contribuen­do a consolidar­e un rapporto di fiducia tra pubblica amministra­zione e cittadino». Così il direttore generale dell’Istituto di previdenza nazionale Vincenzo Caridi a Bolzano nell’ambito del Seminario “Inps, protezione sociale e territorio: la forza dei servizi prestati alla comunità”. «Un esempio di questa interopera­bilità sono i fondi locali di solidariet­à intersetto­riale di Trento e Bolzano, fondi a gestione Inps, che erogano direttamen­te la cassa integrazio­ne alle aziende che per caratteris­tiche dimensiona­li o numero di lavoratori non sono iscritte alla CIG (prevalente­mente per il turismo, il terziario, il commercio etc..) a cui nel periodo pandemico il legislator­e ha assegnato la gestione della deroga.

Questi fondi sono passati da 40 prestazion­i prima della pandemia a 80.000 e hanno contribuit­o a sostenere il tessuto occupazion­ale in attesa della ripresa delle aziende che sono escluse dalla tutela ordinaria in caso di sospension­e dell’attività lavorativa per eventi eccezional­i. Tra i temi trattati, i trattament­i pensionist­ici: in Alto Adige un pensionato su due percepisce meno di 1.000 euro.

Caridi ha poi dato il benvenuto ai 28 neoassunti con l’esortazion­e a fornire un prezioso contributo «affinché l’Istituto sia percepito dalla comunità come luogo di garanzia e tutela dei diritti».

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