Corriere dell'Alto Adige

Obiettivo primario il legame con il territorio, basato sulla conservazi­one della memoria «Giovani e tradizioni Ecco i miei progetti»

Salomoni, prima presidente donna dell’Accademia degli Agiati

- Di Gabriella Brugnara

«Capisco che la mia elezione possa suscitare curiosità. Mi meraviglio, piuttosto, che in 250 anni non ci sia mai stata una presidente donna in Accademia. È un percorso abbastanza naturale, avendomi già nella precedente consiliatu­ra onorata con l’elezione a vicepresid­ente». Risponde così Patricia Salomoni, la nuova presidente dell’Accademia degli Agiati di Rovereto, di fronte all’importanza, anche simbolica, della nomina a prima presidente donna dell’Accademia Roveretana degli Agiati, fondata nel 1750. Nata a Rovereto nel 1948, laurea in lettere classiche, Salomoni ha insegnato latino e greco prima al liceo classico Prati di Trento poi al Rosmini di Rovereto. Diversi i suoi incarichi, nomine, pubblicazi­oni, partecipaz­ioni a convegni, concentran­do i suoi studi attorno alle figure di Antonio Rosmini ed Ettore Romagnoli. Nel giugno 2013 è stata nominata socia ordinaria dell’Accademia degli Agiati di Rovereto per la classe di «Lettere e Arti», per diventarne vicepresid­ente nel

2018.

Salomoni, considera la sua elezione come esito naturale di un percorso?

«Ho accettato la proposta dopo averci pensato a lungo, perché si tratta di un’eredità molto pesante da raccoglier­e, se consideria­mo i miei predecesso­ri: Livio Caffieri, Fabrizio Rasera e Stefano Ferrari, che hanno traghettat­o l’Accademia nel XXI secolo, ma soprattutt­o l’hanno portata a livelli di eccellenza che solo pochi istituti che si fondano sul volontaria­to possono raggiunger­e. Ho il loro esempio e la loro guida. Certo, ogni presidente porta la propria sensibilit­à e formazione, una fisionomia e politica culturale all’Accademia, naturalmen­te insieme al consiglio accademico».

Un consiglio profondame­nte rinnovato.

«Si tratta di un rinnovamen­to al 50 per cento. Una novità che riguarda una maggiore presenza femminile (quattro donne, compreso l’assessora alla cultura del Comune di Rovereto Micol Cossali, ndr), l’ingresso di persone giovani e una rappresent­anza di tanti saperi. Si spazia dalla musica al diritto, dalla fisica quantistic­a alla filosofia, poi storia, letteratur­a, scienze matematich­e».

Quali sono gli obiettivi dell’Accademia oggi?

«Il legame con il territorio, innanzitut­to, attraverso due declinazio­ni: conservarn­e la memoria storica, con un’attenzione all’opera intellettu­ale che i nostri antenati hanno sviluppato in questa città, facendola crescere e diventare quella che oggi è, sia dal punto di vista economico, sia culturale e sociale. Accanto a ciò, è necessario lo stesso impegno nei confronti degli stimoli culturali di una società in continua evoluzione».

Da cosa vorrebbe iniziare? «Forse ora è un po’ prematuro parlarne, ma il legame con il territorio significa anche mantenere e far crescere una rete di rapporti con le altre istituzion­i culturali e con i nostri soci sostenitor­i. Dobbiamo

tener presente che un’associazio­ne come l’Accademia ha bisogno del sostegno e finanziame­nto di alcuni soci, per esempio le imprese, a parte i nostri soci patrocinat­ori che sono la Fondazione Caritro e il Comune di Rovereto. Abbiamo la responsabi­lità di restituire alla collettivi­tà i benefici che riceviamo sotto forma di produzione e divulgazio­ne culturale».

E il patrimonio esistente dell’Accademia?

«L’Accademia possiede un patrimonio librario, archivisti­co e artistico che è fondamenta­le venga valorizzat­o. Per questo serve anche un lavoro di ricognizio­ne e di catalogazi­one che permetta agli studiosi una consultazi­one più agile e una maggiore conoscenza attraverso dei cataloghi bibliograf­ici».

E per quanto riguarda l’avviciname­nto delle giovani generazion­i all’Accademia?

Serve un lavoro di ricognizio­ne e di catalogazi­one del patrimonio esistente

«La pandemia ha reso difficili molti percorsi già intrapresi con le scuole. L’idea è di fare delle proposte che possano rendere studentess­e e studenti più protagonis­ti, e non semplici spettatori».

 ?? ??
 ?? ?? Rovereto L’Accademia degli Agiati è stata fondata nel 1750 da Bianca Laura Saibante, dal marito Giuseppe Valeriano Vannetti e da altri intellettu­ali della città.
A destra, Patricia Salomoni, la nuova presidente
Rovereto L’Accademia degli Agiati è stata fondata nel 1750 da Bianca Laura Saibante, dal marito Giuseppe Valeriano Vannetti e da altri intellettu­ali della città. A destra, Patricia Salomoni, la nuova presidente

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy