Sosta, zone a 30 all’ora e più bici: ecco la viabilità cittadina del futuro
Il Comune ha adottato il Pums Ianeselli: «Le macchine private sono aumentate, serve agire con forza per invertire la rotta»
TRENTO Nella seduta di ieri la giunta comunale ha adottato il Pums, il Piano urbano della Mobilità sostenibile: «Uno dei documenti più importanti della consiliatura», afferma il sindaco Franco Ianeselli. Un documento «radicale», nel senso che l’obiettivo è ambizioso: «Guadagnare 10-15 punti sulla mobilità sostenibile, sul trasporto pubblico, a discapito dell’auto privata. Servono infatti scelte radicali per garantire il futuro alla città, progetti strutturale di medio-lungo periodo, ma anche interventi a breve termine».
Quindi tram, Nordus, ma anche «bicipolitana» e zone a 30 all’ora. Il sindaco parla di «inerzia». Nel 2010 l’ultimo Piano sulla mobilità, che però è stato disatteso: «Le macchine private sono aumentate, serve agire con forza per invertire la rotta. Stiamo lavorando su questa prospettiva, consapevoli che un cambiamento radicale potrà portare con sé anche qualche scontento, magari di chi vedrà scomparire il parcheggio sotto casa, ma confidiamo — spiega il sindaco — nel percorso di partecipazione e coinvolgimento della città per raggiungere assieme gli obiettivi che vedono Trento sempre ai vertici della vivibilità».
Un percorso segnato da un iter che inizia con la decisione di ieri: «Dalla pubblicazione del Piano scattano i 30 giorni per le osservazioni, dentro un percorso che coinvolge le Circoscrizioni e il Consiglio comunale. Il Pums –—scrive infatti l’amministrazione del capoluogo — rappresenta lo strumento strategico di pianificazione e programmazione relativo al sistema della mobilità locale e ai suoi rapporti con il territorio e va ad integrarsi in maniera coordinata con gli altri strumenti di pianificazione previsti dalla normativa. È predisposto su un orizzonte temporale decennale ed è aggiornato con cadenza almeno quinquennale».
Vediamo dunque lo scenario a breve-medio termine previsto dal Pums, quello che guarda all’orizzonte temporale del 2026-2027. Per allora ci sarà la circonvallazione ferroviaria, ma il documento approvato ieri si propone di «anticipare la realizzazione del tram con un collegamento veloce su gomma (del tipo Brt, Bus rapid transit) che si sviluppa nel tratto tra Spini di Gardolo e piazza Dante e poi prosegue fino a Lavis e Zambana per garantire all’utenza della Trento-Malè l’arrivo in centro città».
Saranno però necessari parcheggi di scambio e di attestamento: «Saranno collocati in quadranti strategici e in prossimità di reti stradali di primo livello, supportando le cerniere di mobilità con una rete di mobilità dolce interconnessa con il sistema del trasporto pubblico. Nel breve-medio periodo è prevista anche la ricucitura trasversale con le colline e affidata a nuovi sistemi ettometrici», cioè la funivia per il Bondone e — l’idea è stata inserita — un collegamento veloce anche con la collina est: dall’ipotesi di una funivia a quella di una cremagliera.
Ma entro lo stesso orizzonte temporale (2026-2027) saranno realizzate le nuove piste ciclabili e le zone 30, oltre ai percorsi pedibus per le scuole della città: «Rientrano nel breve-medio periodo anche gli interventi sul sistema viario quali l’eliminazione dei due passaggi a livello lungo la Trento-Malè e gli interventi previsti dalla provincia Autonoma di Trento.
Fanno inoltre parte dello scenario di Piano gli interventi legati alla smart mobility, quali l’individuazione di luoghi in cui installare nuove colonnine di ricarica elettrica, le nuove aree a tariffazione agevolata per monopattini elettrici, nonché sistemi di info-utenza per gli utenti del trasporto privato e pubblico, le strategie di fluidificazione e messa in sicurezza per alcuni dei 24 assi stradali critici individuati dal Pums e la realizzazione di alcune strategie per attuare la City Logistics e regolamentare i flussi merci legati all’e-commerce».
Un tema caro ai Piani di mobilità sostenibile di ultima generazione consiste nell’affiancare l’intermodalità universale ad una integrazione tariffaria che accompagni non più il singolo spostamento ma l’intero viaggio: «Ed è quello che il Pums di Trento individua tra le politiche incentivanti la mobilità sostenibile». Uno dei punti fondamentali che il Pums affronta riguarda la sosta su strada «da delocalizzare in aree meno pregiate o individuate ad hoc», questo per recuperare spazi a destinare alla mobilità dolce, puntando anche sulla realizzazione dei parcheggi pertinenziali.
Scenario di medio-lungo periodo (2031-2032). La suggestione del Pums descrive la città con la linea ferroviaria interrata, la stazione ipogea e il tram su via Brennero: «A questo punto — immagina l’amministrazione comunale —sarà già avvenuta la riqualificazione urbanistica dell’area Destra Adige a Piedicastello che prevede al suo interno anche un nuovo parcheggio di attestamento. In funzione di questa riqualificazione urbanistica si prevede la realizzazione di un percorso pedonale tra l’area exItalcementi e il centro che passa da via Verdi».
Ma il progetto principale resta quello del Nordus e del Tram per Trento: «È stata fatta una valutazione comparata di diversi scenari che ha portato alla prefigurazione di un assetto finale dei vari sistemi di trasporto — si legge nella presentazione del Pums — che prevede il Nordus che dai territori a nord, e parallelamente a via Bolzano si spinge, a sud, fino alla frazione Mattarello, e il tram che dalla zona industriale percorre via Bolzano, raggiunge la stazione ferroviaria e si sposta a sud con una diramazione ad Y. Una diramazione raggiunge, a sud, l’area sportiva tra la ferrovia del Brennero e l’Adige, l’altra si connette con il popoloso quartiere di Madonna Bianca».
L’iter di approvazione: adottato ieri il Pums, il Biciplan e il Masterplan dalla giunta comunale, tutta la documentazione sarà pubblicata sul sito istituzionale del Comune di Trento per 30 giorni, entro i quali tutti i cittadini potranno presentare delle osservazioni. Il Piano sarà discusso dunque dalle Circoscrizioni per poi approdare in Consiglio comunale per il vaglio definitivo.