Mezzacorona lancia l’ultima perla: il Teroldego Doc firmato «Musivum»
Rigotti: «Apporto all’eccellenza del Trentino». Fatturato a 197 milioni
TRENTO La cantina Mezzacorona lancia l’ultima «perla» della collezione Musivum, il progetto di valorizzazione delle eccellenze enologiche trentine del Gruppo. Ieri la presentazione ufficiale, itinerante, del «Teroldego Rotaliano Doc Superiore Riserva 2016», la sesta «chicca» del percorso avviato sette anni fa.
Si parte dalla «Cittadella del Vino», la cantina vera e propria del Gruppo, che ha chiuso il bilancio 2021 sfiorando quota 197 milioni di euro (+1,5%), con un utile netto di 3,2 milioni (+32,5%) e liquidando 67,5 milioni di euro ai 1.500 soci viticoltori. Da lì, dal quartier generale, è iniziato il viaggio. Prima tappa Maso Menestrina, ovviamente a Mezzocorona. Ci si ritrova immersi in un vigneto del ‘63. È uno dei nove apcriteri pezzamenti selezionati (in totale 3 ettari), dopo un’attenta zonazione basata anche su microvinificazioni, per la produzione dell’ultima perla, raccolta in appena 4.857 bottiglie, da un valore, sul mercato Horeca, che oscillerà intorno agli 80100 euro. Ad accoglierci, alla tenuta Menestrina, la proprietaria, Mirta. «È il coronamento di un percorso lungo, ma il traguardo è meritevole», poche parole, ma efficaci, escono dalla bocca dell’anziana socia imprenditrice.
Il Maso si trova praticamente al centro dei 450 ettari complessivi coltivati per il Teroldego Doc tra Mezzorocona, Mezzolombardo e Grumo, di cui 260 sono gestiti da altrettanti soci della cantina Mezzacorona. «I nove appezzamenti sono stati selezionati sulla bse di tre — spiega Mauro Varner, responsabile agronomico del Gruppo Mezzacorona —: sulla base della potenzialità della zona, della collaborazione del viticoltore e di un vigneto ben equilibrato». Gli stessi criteri utilizzati per l’intera collezione Musivum (in totale 20 ettari): dal Müller Thurgau (Val di Cembra) al Pinot Grigio (Valle dell’Adige), dallo Chardonnay (Salorno) al Gewürztraminer (tra Pressano e Faedo), fino al Marzemino (Ala).
Musivum, appunto, perché il progetto è stato pensato come un «mosaico» di eccellenze, «gemme viticole». L’obiettivo del Gruppo è raggiungere, con questi vini, il 50% della produzione di uva, 170 quintali. Dal Maso, il pulmino si è diretto poi all’auditorium della Cassa rurale, a pochi passi dal Palazzo Conti Martini, al centro, più tardi, di una visita. Qui è proseguita la presentazione del progetto e la parola, allora, è passata al numero uno del Gruppo. «È un motivo di soddisfazione presentare la fine di questo progetto, l’ultimo tassello — afferma il presidente della cantina Luca Rigotti — Si è trattato di un grande lavoro sulla qualità e sulla sostenibilità ed un grande plauso va ai nostri soci che lavorano per migliorare i nostri vini. Musivum — conclude — vuole essere un apporto all’eccellenza del Trentino, al lavoro agricolo e all’immagine stessa del Trentino».
Il Teroldego Rotaliano Doc Superiore è figlio della vendemmia 2016, caratterizzata da assenze di precipitazioni e forti escursioni termiche nell’ultima fase di maturazione, che hanno permesso, è stato spiegato, di ottenere uve con un’ottima concentrazione zuccherina e aromatica. I grappoli sono stati raccolti a mano a fine settembre e dopo la vinificazione per circa 18-20 giorni il vino è andato in riposo per 14-16 mesi in botti di legno. Per poi affrontare un lungo affinamento in bottiglia per oltre tre anni. Fino al lancio di ieri. Un vino che va ad arricchire la produzione di Mezzacorona, che gestisce 2.600 ettari di vigneto in Trentino Alto Adige e altri 1.000 ettari in Sicilia.