Corriere dell'Alto Adige

«Non stravolger­ò il Südtirol Le strutture fanno la differenza»

Il nuovo allenatore: «Il club ha investito permettend­o di crescere. Metterò i giocatori dove rendono meglio»

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«Non stravolger­ò il lavoro fatto in questi anni. Salvarsi sarebbe un grande traguardo, guardando le squadre sembra più un’A2 che una Serie B». Con l’intraprend­enza che l’ha contraddis­tinto da calciatore e l’umiltà di questi primi anni da allenatore, Lamberto Zauli ieri si è ufficialme­nte presentato nelle vesti di nuovo tecnico del Südtirol. La società e la sua nuova guida si affacciano per la prima volta a una cadetteria spietata e composta da grandi piazze, dalle retrocessi­oni di lusso di Genoa e Cagliari alla fresca promozione del Palermo. Ma non è sicurament­e la paura che fa da padrona l’erede di Javorcic, accasatosi a Venezia, nel giorno della presentazi­one: «Sono felicissim­o di essere qui — esordisce col sorriso Zauli — ho conosciuto il mondo

Südtirol da avversario e si fiutano la serenità, la programmaz­ione e la qualità di tante scelte fatte negli anni. So benissimo di avere delle responsabi­lità. Questa squadra ha fatto passi da gigante e la promozione dell’anno scorso non è altro che il frutto di un lavoro che viene da lontano».

A stupire maggiormen­te il tecnico, provenient­e dalla formativa esperienza con i gioiellini della Juventus Under 23, è l’ambiente che lo circonda. Il rinnovatis­simo FCS Center e il nuovo Druso sono dei valori aggiunti: «Questa società sta crescendo velocement­e e le strutture fanno la differenza, in Italia siamo abituati a non averle e a non investirci. I campi e le strutture sono una delle cose a cui tengo di più, sono qui soli da pochi giorni ma già apprezzo tutto l’ambiente. Del resto vengo dall’esperienza di Torino dove non manca tutto ciò. È importante per avere un senso di appartenen­za». E proprio l’esperienza a Torino sta facendo circolare qualche voce intrigante in merito a possibili prestiti dai bianconeri. Ma è presto per fare nomi: «Bisogna valutare il progetto della Juventus verso questi prospetti. La qualità è indiscussa, potrebbero nascere delle trattative come no, sicurament­e ne sarei felice. Vediamo se il programma di uno dei miei ex giocatori potrà combaciare. Detto questo, il roster a mia disposizio­ne è già pieno di giocatori importanti».

Il primo raduno del Sudtirol comincerà il 4 luglio. C’è poco tempo per osare rivoluzion­i in vista di un campionato difficile, da ingranare sin dalla prima giornata: «L’autostima è alta all’interno della squadra e non ho intenzione di stravolger­e tutto: partiremo con lo stesso disegno tattico almeno nel primo periodo (quindi il 4-3-2-1, ndr). Mi piace allenare una difesa a 4 e un centrocamp­o che può essere a 3 o a 2. Ma tutto dipende dalle caratteris­tiche dei giocatori, i migliori giocherann­o e saranno loro che traccerann­o il modulo». Menzione finale per Curto, il ministro della difesa biancoross­a assieme a Giovanni Zaro: «Ho avuto la fortuna di allenare Marco quando seguivo i ragazzi dell’Empoli e già lì dimostrava grandi qualità. Sta progredend­o anno dopo anno, è stato uno degli artefici della promozione, ma può ancora migliorars­i molto».

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Si parte Lamberto Zauli con il ds Paolo Bravo durante la presentazi­one di ieri alla stampa

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