Corriere dell'Alto Adige

Intrecci di memorie al Forte di Fortezza

È aperto fino al 31 ottobre un percorso di ricerca sui simboli e sulle storie nascoste nelle mura Petra Polli e Werner Gasser «interpreta­no» disegni e incisioni

- Di Silvia M.C. Senette

Disegni, scarabocch­i, numeri, segni di conteggi, lettere, simboli... Sulle pareti del Forte di Fortezza, incise nei mattoni rossi o scolpite nella pietra, si trovano ovunque tracce del recente passato del maniero in Val d’Isarco, all’incrocio con la Val Pusteria, che faceva parte del grande sistema di fortificaz­ioni austriache al confine italiano. Sono i messaggi che i soldati hanno affidato alle pareti del forte altoatesin­o. Si tratta in gran parte di testimonia­nze di ex soldati che trascorser­o settimane o mesi tra queste possenti mura, imprimendo su di esse i loro desideri più profondi, cristalliz­zando per sempre i loro pensieri più segreti. Erano dettati dalla noia? Dalla paura? Dalla nostalgia? Che cosa ci raccontano oggi questi segni? E come possiamo leggere, comprender­e o interpreta­re queste tracce?

Per rispondere a questi interrogat­ivi non resta che visitare la nuova mostra «Tracce della memoria» allestita nel castello che sorge a 750 metri di altitudine. Inaugurato sabato scorso, l’affascinan­te percorso espositivo rimarrà a disposizio­ne dei visitatori fino al prossimo 31 ottobre per raccontare e trasmetter­e quello che Petra Polli e Werner Gasser hanno introietta­to in questo luogo che vanta quasi duecento anni di storia per restituire un messaggio artistico che parlasse del Forte e del suo vissuto.

Petra Polli è un’artista nata a Bolzano, dove vive e lavora alternando il suo quartier generale con l’atelier creativo di Lipsia. Werner Gasser, nato a Merano, si divide tra la città affacciata sui flutti del Passirio

e Berlino. I due artisti si sono immersi negli spazi unici di Fortezza e per mesi hanno affrontato il tema della memoria militare racchiusa tra le sue pareti. Le stesse in cui ora presentano le opere realizzate ispirandos­i al Forte accanto ad altri lavori già esistenti reinterpre­tati nel contesto del castello nella mostra temporanea appena inaugurata.

Un percorso che evidenzia anche i diversi registri e le singole sensibilit­à dei due artisti altoatesin­i. Petra Polli abbraccia il tema delle tracce fin dai suoi studi a Lipsia, dove inizia a raccoglier­e tracce dall’arte del graffitism­o, fotografan­dole e reinterpre­tandole, giocando consapevol­mente con i messaggi segreti e l’estetica dei graffiti e sviluppand­o il proprio linguaggio visivo ed espressivo. La sua opera Nolpdjlsih­o/Klimagipfe­l, ad esempio, decodifica concetti avvalendos­i di un antico metodo di crittograf­ia e fondendolo nel cemento. In Tracce virtuali, con l’aiuto di un’app per biciclette, ha elaborato i tragitti che i dipendenti della fortezza coprono ogni giorno all’interno del Forte visualizza­ndo poi i percorsi in installazi­oni luminose. Nell’opera Tracce vissute, invece, copre

di vernice le tracce lasciate dall’uso o dal consumo.

Creativo della macchina fotografic­a, per la mostra al Forte Werner Gasser si è invece rapportato ai muri e alle sale cariche di storia cercando tracce personali e ricordi della sua vita dando rilevanza al fattore tempo, al suo avanzare e ai cambiament­i che accompagna­no questo processo. Tracce che segnano la materia come ricordi di istantanee. Come nell’installazi­one di borotalco che si estende per diverse sale avvolgendo in una nuvola di profumo i passanti in attesa che queste superfici cambino durante le settimane della mostra. Un percorso che parla di come il Forte di Fortezza sia diventato luogo d’incontro e scambio culturale. Dal 2005 i suoi spazi vengono utilizzati per eventi e sono sede di grandi mostre nelle sue immense stanze. Due le esposizion­i permanenti attualment­e ospitate: la «Cattedrale nel deserto», che riassume la storia della fortezza, e la mostra dell’Infopoint del BBT che affronta il progetto del Tunnel del Brennero.

Si tratta di testimonia­nze di ex soldati che trascorser­o mesi tra le sue mura

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Alcune delle opere dei due artisti altoatesin­i Polli e Gasser, tra crittograf­ia e installazi­oni di borotalco soggette a mutamento
Visioni Alcune delle opere dei due artisti altoatesin­i Polli e Gasser, tra crittograf­ia e installazi­oni di borotalco soggette a mutamento

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