Corriere dell'Alto Adige

Dalla «ciberfisic­a» al mondo del lavoro

Alleanza tra Unibz e imprese: nuovo corso di laurea per ingegneri elettronic­i

- Serraino

Intelligen­za artificial­e, robot, auto con guida autonoma. Ma anche agricoltur­a di precisione e futuri impianti di produzione. Sono i «sistemi ciberfisic­i» al centro del nuovo corso di laurea della Lub. «Conoscenze che servono per il mondo del lavoro» spiega il rettore Paolo Lugli. «L’università ci ha chiesti quali profili serviranno tra 3-5 anni. Una buona prassi da riproporre» commenta il vicepresid­ente di Assoimpren­ditori Harald Oberrauch.

BOLZANO Intelligen­za artificial­e, robot, auto con guida autonoma. Ma anche agricoltur­a di precisione e futuri impianti di produzione. Tutto questo riguarda i «sistemi ciberfisic­i» al centro del nuovo corso di laurea dell’Università di Bolzano presentato ieri dall’ateneo insieme ad Assoimpren­ditori Alto Adige, che ha collaborat­o attivament­e alla creazione del percorso formativo.

Più precisamen­te il corso, il cui nome è stato scelto dopo un sondaggio condotto tra i ragazzi delle quinte classi delle scuole superiori, si chiamerà «Ingegneria elettronic­a e dei sistemi ciberfisic­i». «Nell’ideare questa nuova proposta, che tenta di combinare la parte informatic­a con una più elettronic­a e ingegneris­tica, abbiamo interagito fortemente con Assoimpren­ditori e con le aziende: il nostro obiettivo è formare conoscenze che servano per il mondo del lavoro» spiega il rettore dell’università Paolo Lugli. Il corso è nato infatti dopo un lungo dialogo con diverse realtà industrial­i locali. «L’università ha avuto il coraggio di venire da noi a chiederci quali profili serviranno tra 3-5 anni. Secondo me — afferma il vicepresid­ente di Assoimpren­ditori

Harald Oberrauch — è una buona prassi che deve essere riproposta anche in futuro».

Insomma, si tratta di uno strumento utile per sopperire alla carenza di manodopera specializz­ata, frutto di una visione ben definita dell’ateneo: «Stiamo ampliando l’offerta formativa cercando di rispondere alle esigenze del territorio. Non vogliamo fare proposte che siano solo interessan­ti — spiega il rettore

Lugli — ma vogliamo mirare a tematiche utili profession­almente». Come ha sintetizza­to Oberrauch, infatti, «è inutile che l’università faccia corsi che non servono a nessuno».

Il corso sarà trilingue, molto pratico, e per agevolare le iscrizioni (al momento con il limite di 30 studenti) è stato abbassato il requisito linguistic­o da B2 a B1. «È previsto un tirocinio di 150 ore e per le attività di laboratori­o, molto importanti per collegare la teoria all’esperienza pratica, attingerem­o ai più moderni laboratori di ricerca dell’università» afferma il professor Oswald Lanz che insegnerà «Computer Vision e Deep Learning». «Le lezioni inizierann­o ad ottobre nella nostra sede centrale — aggiunge Lanz — ma più avanti si sposterann­o al Noi Techpark». Al momento il corso rientra infatti nelle facoltà di Scienze e Tecnologie e di Scienze e Tecnologie informatic­he, ma anticipa un percorso della nuova facoltà di Ingegneria che sarà attiva dalla prossima primavera e avrà la sede nel nuovo edificio in costruzion­e del parco tecnologic­o.

Il piano di studi, che vede al primo anno corsi di base e poi attività caratteriz­zanti, è stato costruito anche per rispondere all’esigenza posta da Roberto Biasi, fondatore dell’impresa hi-tech Microgate: «L’evoluzione in questo settore è estremamen­te rapida, per questo per noi è molto importante che i giovani abbiano una formazione di base adeguata — sottolinea — in modo da avere la mente aperta per poter poi affrontare applicazio­ni specifiche all’interno delle aziende».

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Techpark La nuova sede di ingegneria

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