Sinner prepara l’erba inglese e cambia il preparatore
L’erba voglio cresce anche nel giardino di Jannik Sinner. Che dopo i guai fisici e qualche titubanza (vedi la rinuncia ad Halle, dov’era già iscritto) ha scelto di disputare la stagione sul prato che ha il suo culmine a Wimbledon dal 27 giugno al 10 luglio. Il Rosso di Sesto Pusteria, la cui ultima apparizione risale al 30 maggio negli ottavi di finale del Roland Garros, quando in vantaggio si era ritirato per un infortunio al ginocchio contro Rublev, tornerà in campo lunedì a Eastbourne (Atp 250). «Il mio ginocchio sta molto meglio – ha scritto sui social – e assieme al mio team ci stiamo preparando per Eastbourne. Non vedo l’ora di giocare sull’erba». Team che, dopo l’addio di febbraio del giocatore a coach Piatti e staff, ha subito nuovi cambiamenti. Ha lasciato, per motivi di salute, il fisioterapista Paolo Cadamuro ed è entrato Jérome Bianchi, già collaboratore del coach di Sinner, Vagnozzi, con Cecchinato nel 2018, quando Ceck arrivò in semifinale al Roland Garros. Ma soprattutto c’è il nome di Umberto Ferrara, altra vecchia conoscenza di Vagnozzi, come nuovo preparatore atletico. Il nuovo staff dovrà migliorare la tenuta muscolare, articolare e posturale di Sinner, quest’anno alle prese con troppi stop che gli hanno pregiudicato possibili finalissime in un Masters 1000 (Miami) e in uno Slam (Parigi). Sul piano tecnico invece va superata la storica idiosincrasia di Jannik all’erba, superficie nella quale non ha mai vinto un match di tabellone nel tour. Nel 2019 perse al primo turno da Jarry a Hertogenbosch in Olanda. Eliminazioni immediate anche l’anno scorso al Queen’s contro Draper e a Wimbledon contro Fucsovics. Il nostro numero 12 del mondo però ha migliorato i fondamentali che servono, dal rovescio in slice alla smorzata, mentre il servizio sul prato richiede più continuità. Sinner cerca fiducia, proiettato a Wimbledon: a Church Road non ci saranno i punti Atp, ma quello, come diceva lo scriba Clerici, «è più di un torneo, è una religione».