Dietrich: «Amo Puccini Qui una grande esperienza»
Il tenore tedesco canterà sabato nel cartellone di BrixenClassics
Giovani voci liriche di talento, Bressanone chiama e Berlino risponde. Passando per Monaco, capitale del Land tedesco della Baviera. È la traiettoria artistica e professionale che sta tracciando Magnus Dietrich, 27enne tenore tedesco, nato artisticamente a Monaco e al quale è stato assegnato il BrixenClassics Young Artist Award by Duka. Sabato canterà alle 21 nel piazzale dell’Abbazia di Novacella, a pochi chilometri da Bressanone.
In una serata segnata anche dalle interpretazioni del baritono Michael Volle, del soprano Gabriela Scherer e, eccezionalmente in Italia, della pianista Julia Okruashvili. Magnus Dietrich è membro dello studio operistico internazionale della Staatsoper Unter den Linden di Berlino, dove ha debuttato nel ruolo di Tamino in Die Zauberflöte (Il flauto magico) di Mozart.
Dietrich, che cosa pensa dell’esperienza che sta costruendo in Alto Adige?
«Ambiente grandioso, tanti concerti specifici sia musicali che vocali. E buone opportunità anche per le masterclass. Se poi penso alla serata di sabato con colleghi così prestigiosi...». Quali pagine di opere proporrà sabato?
«Puccini soprattutto. Lo amo molto. E poi ho riservato due sorprese, forse anche in duetto, al pubblico».
Ha anche ricevuto un premio a Bressanone per la sua carriera. Che cosa pensa di questi riconoscimenti?
«Quelli importanti sono molto incoraggianti: sono sullo stesso piano di un buon periodo di specializzazione come quello che sto trascorrendo a Berlino».
Lei interpreta spesso pagine wagneriane e mozartiane. Sono le sue preferite?
«Sono sempre aperto a nuove esperienze e sono convinto che l’esperienza nel mio campo si costruisce cantando opere di numerosi compositori. Mai fermarsi, soprattutto alla mia età, a un unico repertorio».
La Germania è il Paese migliore per studiare da tenore?
«Domanda difficile. Posso dire che la cura, la formazione, il rigore didattico e la presenza di docenti di alto livello qui è essenziale».
E la sua generazione studia l’opera?
«Conosco molti miei coetanei attratti dallo studio della voce lirica e che credono sia molto formativo. Che diventi anche un lavoro, dipende dalle opportunità nei singoli teatri. Ma dopo il lockdown assistiamo a una bella ripresa di spettacoli dal vivo. Speriamo, dunque».
La Staatsoper di Berlino e il festival di Bressanone collaboreranno ancora?
«Non sono io ad avere l’ultima parola, che spetta al direttore musicale del festival Daniel Geiss. Io posso dire che questa collaborazione è già iniziata e posso testimoniarlo con entusiasmo. Berlino e Bressanone, con le loro rispettive e diverse storie, sono due città musicali».
Dietrich, lei porta il cognome della mitica diva Marlene. Siete parenti?
«No, purtroppo siamo solo omonimi».