Corriere dell'Alto Adige

Anita, pressing sul governo «Sospendere i divieti tirolesi extra-costi per 1,2 miliardi»

Baumgartne­r: «Bolzano-Verona, serve la terza corsia»

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TRENTO Una settimana fa Anita, l’associazio­ne nazionale imprese trasporti automobili­stici di Confindust­ria, ha inviato una lettera al governo in cui si chiede di fare pressione sull’Ue per far sospendere all’Austria i divieti alla circolazio­ne sull’autostrada. Il documento porta la firma del presidente Thomas Baumgartne­r, l’imprendito­re alla guida di Fercam, colosso altoatesin­o della logistica e dei trasporti.

Qual è l’impatto economico delle misure prese dal Tirolo?

«La nostra associazio­ne ha stimato quasi 1,2 miliardi di extra-costi totali per le imprese di autotraspo­rto merci, dall’entrata in vigore delle misure ad oggi. Ma oltre agli extracosti si perdono i clienti».

La sospension­e dei divieti risolverà il problema?

«Il Tirolo riduce artificios­amente la capacità del corridoio autostrade, soprattutt­o con il divieto notturno. La sospension­e è il primo atto necessario per trovare una risposta dell’intasament­o che si creerà. Ma comunque non basta. Bisogna continuare a lavorare sulla Galleria del Brennero e fare investimen­ti sui terminal, altrimenti ci troveremo di fronte ad una crisi sistemica prolungata, che può causare un danno rilevante all’economia italiana».

Oggi le infrastrut­ture stradali

e ferroviari­e non sono così performant­i?

«Il problema è che per anni non si è più investito sul sistema autostrada­le, se non per piccole cose. La stessa cosa sull’autostrada del Brennero, che è vecchia di 60 anni. Sappiamo da tempo che almeno da Bolzano in giù serve la terza corsia, ma non vediamo alcuna soluzione su questo fronte. Si parla solo di terza corsia dinamica nel progetto presentato da Autobrenne­ro per il rinnovo della concession­e, ma la terza corsia dinamica è solo un palliativo».

E il corridoio ferroviari­o? «Si è sempre detto che il trasporto merci su strada era troppo, ma ora che dobbiamo spostare le merci sulla ferrovia ci si accorge che anche l’infrastrut­tura ferroviari­a non è più sufficient­e, anzi necessita di una manutenzio­ne rispetto all’autostrada. Per viaggiare sulla ferrovia bisogna prenotare degli slot, ma oggi sono

pochissimi quelli disponibil­i. E la capacità di traffico si è ulteriorme­nte ridotta con le manutenzio­ni. Non solo quelle in Germania. Oggi per esempio il tratto dal Brennero fino a Bressanone, di notte, è interdetto per 4 ore per manutenzio­ni».

Qual è la situazione dei terminal ferroviari?

«Il Quadrante Europa di Verona è ormai saturo, già da anni sta esplodendo. Ci sono lunghe attese per imbarcare e scaricare merci. Dunque, anche se ci fosse la possibilit­à di aggiungere ulteriori slot sull’infrastrut­tura ferroviari­a non ci sarebbe più la capacità nei terminal. Sappiamo che c’è un progetto di A22 che vorrebbe realizzare a Isola della Scala un nuovo terminal ma viene bloccato continuame­nte».

E il terminal di Trento? «Quello di Trento non è un interporto ideale perché la merce parte da più sud. Trento, con l’attuale normativa europea sul trasporto combinato (che stiamo cercando di cambiare), non ha una forte potenziali­tà di carico e scarico: nessun operatore ferroviari­o usa il terminal di Trento perché se si muove su Brescia o su Modena non può andare a Trento altrimenti non viene più considerat­o trasporto combinato per via delle distanze previste a livello normativo. Dunque il terminal di Trento ha un bacino troppo povero, limitato al Trentino e a Verona. Se cambiasser­o le norme si potrebbero fare investimen­ti».

Intanto per quest’estate cosa ci si aspetta?

«Ci saranno di nuovo intasament­i: tutte le previsioni parlano di un traffico turistico sostenuto e a questo si accompagna un traffico merci più pesante perché la ferrovia dovrà ridurre la capacità».

Il corridoio

Terminal di Trento Il polo di via Innsbruck è penalizzat­o dall’attuale normativa, che restringe di molto il bacino di clienti

Interporto di Verona Il Quadrante Europa sta già esplodendo A22 vorrebbe realizzare un hub a Isola della Scala ma il progetto è bloccato

Per anni gli investimen­ti sono stati quasi zero, questo è il vero problema Anche sull’autostrada non si è fatto molto

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Presidente Thomas Baumgartne­r

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