Corriere dell'Alto Adige

Tariffe differenzi­ate contro le lunghe code

AutoBrenne­ro, l’ad Cattoni analizza le difficoltà: «Corridoio strategico, il futuro delle merci è su rotaia»

- Giovannini

«Per evitare il blocco del traffico lungo l’Autobrenne­ro bisogna stoppare i cantiere e imporre tariffe differenzi­ate (si pagherà di meno nelle ore notturne)». Lo afferma l’amministra­tore delegato di A22, Diego Cattoni. «Il futuro delle merci è su rotaia» ha poi aggiunto.

Le prospettiv­e, per i prossimi mesi, sono complesse: da un lato la crisi del traffico ferroviari­o delle merci denunciata da Mercitalia che proseguirà almeno fino ad agosto, dall’altro l’avvio della stagione estiva con conseguent­e aumento del traffico dei vacanzieri. In via Berlino, però, il quadro viene costanteme­nte monitorato. Tanto che per far fronte alle (molte) giornate da bollino nero sull’Autostrada del Brennero è già stata definita una strategia specifica. Articolata su più azioni: da quelle a breve termine (come lo stop ai cantieri e l’introduzio­ne di tariffe differenzi­ate) a quelle con visione più lunga, come la digitalizz­azione e la terza corsia dinamica. «Dobbiamo garantire un’arteria sempre aperta ed efficiente» sottolinea l’amministra­tore delegato di Autostrada del Brennero Diego Cattoni.

Eppure, si prospettan­o settimane d’agonia per il traffico nella nostra regione: Mercitalia ha lanciato l’allarme per la situazione ferroviari­a dell’asse del Brennero. Un quadro che rischia di avere ripercussi­oni pesanti anche sull’A22. Avete già qualche riscontro?

«Va ricordato, innanzitut­to, che per il traffico merci il Corridoio del Brennero è il collegamen­to principale tra il mondo mediterran­eo e quello mitteleuro­peo e ha una valenza strategica senza pari in Italia. Da qui transita una enorme quantità di merci, che aumenterà».

Ulteriorme­nte?

«Sì. Per vari aspetti. Tra questi c’è il fatto che molte navi che arrivano dall’Oriente e che generalmen­te puntavano verso Anversa, Amburgo e Rotterdam, a fronte di investimen­ti sui nostri porti, faranno scalo nel nostro Paese, portando in Italia la merce».

Che poi dovrà essere trasportat­a in Europa.

«Esatto. In questo contesto, dunque, la quantità di merci in transito aumenterà. Ed è evidente che l’Autostrada del Brennero non potrà sopportare ulteriori quantità di merci. Il futuro, evidenteme­nte, sarà su ferrovia: una prospettiv­a che va anche nell’ottica di una maggiore sostenibil­ità ambientale».

Si sta lavorando alla realizzazi­one del tunnel del Brennero.

«Che modificher­à il territorio e porterà treni più veloci, più lunghi, potenziand­o l’asse del Brennero. Ma per fare il salto di qualità ci si deve muovere su due binari: il tunnel e l’intermodal­ità, per far passare velocement­e la merce da gomma a rotaia».

E su quest’ultimo aspetto ci si sta muovendo?

«Oggi il riferiment­o è il quadrante Europa, a Verona. Ma anche noi siamo impegnati su questo fronte, con gli investimen­ti sull’intermodal­ità a Isola della Scala».

Questo il contesto generale nel quale si inserisce la situazione di difficoltà attuale, con le lunghe code di mezzi pesanti che si sono viste sull’Autostrada del Brennero anche di recente.

«C’è un aspetto che va evidenziat­o: il traffico merci non ha subito contraccol­pi pesanti dalla pandemia, come è successo per il traffico di mezzi privati. Non abbiamo registrato dei cali. Anzi, in questo periodo l’andamento è in crescita: un segnale positivo della situazione del sistema economico. Dirò di più: le quantità di merci attuali in transito sono addirittur­a superiori ai dati record fatti registrare nel 2019. Se sommiamo questi dati al traffico leggero, è facile immaginare che la situazione non sia di facile gestione».

Soprattutt­o in vista della stagione estiva.

«L’autostrada non è a numero chiuso, chi arriva al casello non può essere fermato e lasciato fuori. Ma superato un certo livello, l’arteria va in affanno: oltre i tremila veicoli all’ora l’autostrada inizia a congestion­arsi. E in certi momenti questo dato viene superato».

Avete pensato a delle soluzioni per far fronte a questa estate particolar­mente complicata?

«Certo. Ci sono soluzioni immaginate per l’immediato e altre che hanno una visione a medio-lungo termine».

Partiamo da quelle immediate.

«Il primo punto è la comunicazi­one. Se ci fosse la capacità di distribuir­e i flussi di traffico sulle 24 ore non ci sarebbero problemi. Per questo cerchiamo di insistere molto con la comunicazi­one attraverso i nostri canali. E sempre nell’ottica di distribuir­e i flussi pensiamo a un sistema di tariffe differenzi­ate».

In che senso?

«La logica è questa: perché chi viaggia nelle ore più comode deve pagare la stessa cifra di chi viaggia ad esempio di notte?».

Si pensa dunque a tariffe agevolate per chi decide di mettersi in viaggio di notte?

«Esattament­e».

E poi quali sono le altre misure che possono mitigare la situazione nell’immediato?

«Posto che i lavori sulla strada vanno fatti per garantire sicurezza e qualità, non ci saranno cantieri aperti nelle ore di punta. Si lavorerà con cantieri notturni dalle 22 alle 6, smantellan­doli ogni volta».

Questo per l’immediato. E per il futuro?

«Uno degli obiettivi guarda alla digitalizz­azione. Oggi la mobilità è analogica: decidiamo noi, in auto, dove andare, a quale velocità. In futuro la mobilità sarà digitale e la gestione di fattori quali distanza di sicurezza o velocità sarà tecnologic­a: questo consentirà di ridurre gli incidenti, ridurre i tempi e aumentare il numero di veicoli previsti su una singola tratta senza ulteriore consumo di suolo».

C’è poi anche la prospettiv­a della terza corsia.

«Nel progetto di partenaria­to presentato a Roma, sul totale di 7,2 miliardi, oltre due sono per questo obiettivo: la terza corsia dinamica tra Bolzano e Verona e la terza corsia fisica da Verona a Modena».

Thomas Baumgartne­r, presidente di Fercam, chiede di sospendere i divieti imposti dal Tirolo per il transito dei mezzi pesanti. Limitazion­i che impensieri­scono anche gli industrial­i regionali. Quale impatto hanno queste misure sull’Autostrada del Brennero?

«Noi gestiamo una infrastrut­tura, le regole spettano ad altri. Ma è chiaro che le regole imposte dai Paesi vicini hanno ripercussi­oni: pensiamo ad esempio a quando l’Austria aveva deciso di controllar­e veicolo per veicolo in entrata. Sul versante italiano si erano create code anche di 80 chilometri, con un livello di pericolo che diventa altissimo. Il nostro compito è quello di fare di tutto per evitare situazioni che mettano in pericolo chi percorre l’Autostrada del Brennero. E in questo quadro abbiamo messo a disposizio­ne molti parcheggi riservati ai mezzi pesanti, dove possono fermarsi nel caso in cui non sia possibile passare il confine verso l’Austria. In questo modo si evitano anche disagi ai territori che percorriam­o».

Via Berlino «La scommessa è la mobilità digitale, che permetterà di ridurre gli incidenti e aumentare i numeri senza consumare suolo»

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Ai vertici Diego Cattoni

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