Corriere dell'Alto Adige

La richiesta della Provincia «Pnrr, vanno coinvolte le amministra­zioni locali»

- F. M.

Anche l’Alto Adige deve fare i compiti a casa. Sì, perché i tempi del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono stretti, e i progetti devono andare in porto rapidament­e, pena la perdita dei finanziame­nti. Anche per chiarire i dubbi di amministra­tori locali e cittadini, ha fatto tappa a Bolzano «Italia Domani Dialoghi sul Pnrr».

Occasione colta dal presidente Kompatsche­r per tornare sul tema delle autonomie speciali: «Abbiamo chiesto un maggior coinvolgim­ento delle regioni già nella fase di messa a punto dei bandi, tenendo conto anche delle competenze e delle normative delle Regioni e Province autonome. Non è bello passare sopra la testa di chi ha la competenza garantita costituzio­nalmente. Ovviamente non è il momento di perdere tempo su questo, ma chiediamo di coordinarc­i meglio» ribadisce dal palco, seduto tra il sindaco Caramaschi e la ministra Cartabia.

Anche il primo cittadino bolzanino rilancia: «Serve più velocità nelle risposte e nell’elaborazio­ne dei bandi, e questo rallenta troppo i ritmi» aggiunge ricordando che il Comune non ha debiti ed è quindi in grado di programmar­e gli investimen­ti a tempo debito. Per quanto riguarda la Provincia, il progetto bandiera è quello della digitalizz­azione: «Ci sentiamo sempre i più bravi, ma in queha

Il sindaco

Caramaschi: «Serve più velocità nelle risposte e nell’elaborazio­ne dei bandi»

sto settore siamo indietro, ad esempio sulle cartelle cliniche digitali» commenta Kompatsche­r. In questo settore la Provincia ha previsto un investimen­to da oltre 250 milioni di euro. «Ora vedremo quanti soldi arriverann­o» concluso il presidente altoatesin­o. «Digitalizz­azione» è una parola chiave anche per la ministra Cartabia: «Vogliamo lasciare un Paese migliore ai giovani, ma per farlo ci serve il loro aiuto dato che conoscono questi strumenti meglio di tutti». Dalla guardasigi­lli arriva un plauso, amaro, alla giustizia locale: «Qui i tempi dei processi sono dei modelli rispetto al resto del Paese, ma il sistema deve funzionare nel suo complesso in tutto il Paese: la reputazion­e della giustizia italiana lenta e imprevedib­ile è una delle barriere che limitano gli investimen­ti dall’estero».

Infine una curiosità, riportata ieri su Facebook da «FlyBolzano - Comitato pro aeroporto Bolzano»: a causa del piazzale dello scalo di San Giacomo occupato dagli aerei Dash della compagnia altoatesin­a SkyAlps, il Falcon di Stato con il quale la ministra Cartabia è giunta a Bolzano, è stato costretto a sostare nel piazzale dell’Altair.

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All’auditorium Da sinistra Caramaschi, Kompatsche­r e Cartabia

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