Personale e rincari l’edilizia soffre
Assemblea Ance Trento: bilancio approvato Basso riconfermato presidente di categoria
Materie prime sempre più care e il costo dell’energia alle stelle, per questo a livello nazionale il Decreto aiuti ha previsto un o aggiornamento straordinario del prezzario per gli appalti publici ma la Provincia ha rivisto appena il 20% delle quindicimila voci. Per questo Andrea Basso chiede uno sforzo in più, di accelerare: «Per far uscire un prezzario che sia corretto», chiede il presidente rieletto ieri pomeriggio durante l’assemblea pubblica che si è svolta al Mart di Rovereto di Ance Trento, l’Associazione trentina dell’edilizia. Nel corso dell’assemblea, prima in forma privata con l’approvazione del bilancio 2021, chiusosi positivamente, e il rinnovo delle cariche associative, la relazione del presidente e il dibattito sui «nodi» per il comparto trentino delle costruzioni e, più in generale, per l’economia del territorio.
A cominciare da caro-materiali e caro-energia, la troppa burocrazia a macchia di leopardo per lentezza per le concessioni edilizie — a Trento serve un anno e a Rovereto solo 60 giorni — cessione del credito da sbloccare e mancata manodopera.
Gli interventi di Basso, della neo eletta presidente dell’Ance nazionale Federica Brancaccio e del vice presidente della Provincia Mario Tonina sono stati tutti improntati sui temi di più stretta attualità per il settore delle costruzioni. Basso si è soffermato in modo particolare sulla necessità che il prezzario provinciale per le opere pubbliche venga aggiornato nel suo complesso, in ragione dell’andamento dei prezzi di mercato delle materie prime, e non solo con riguardo ad alcuni capitoli di voci di prezzo come la Provincia si è orientata a fare. L’appello fatto alle Istituzioni provinciali «è di avere il coraggio di assumere decisioni concrete e tempestive per mettere in sicurezza un comparto che, in Italia nel 2021, ha contribuito per ben un terzo della crescita complessiva del Pil e che, in Trentino, ha visto la presenza di quasi duemila ditte attive registrate in Cassa edile con oltre undicimila lavoratori iscritti, di cui 7.400 residenti in Trentino». Tra i molti altri temi «la burocrazia per le concessioni edilizie sulla parte privata», e i giovani e la manodopera mancante: «Serve riaccendere la scuola professionale attrarre i giovani», 15 anni fa 100 ragazzi si iscrivevano alle Enaip, oggi 7.