Corriere dell'Alto Adige

Gli ucraini bolzanini: europei come voi

L’associazio­ne Girasole: «All’inizio tanti alle manifestaz­ioni, ora in piazza da soli»

- Mariucci

«Tanti capi di Stato europei sono andati in Ucraina per assicurare il loro supporto, ma c’è ancora qualcuno contrario. Adesso speriamo che andrà bene perché quello che sta succedendo nel nostro Paese non è ammissibil­e». Lo ha detto Luba Starovska, presidente dell’associazio­ne degli ucraini in Alto Adige Soniashnyc­k, che ieri hanno manifestat­o in piazza Walther a Bolzano per sostenere l’adesione all’Unione europea dell’Ucraina.

BOLZANO Quando un bambino prende il microfono e intona Stefania, la canzone di Kalush vincitrice dell’ultimo Eurovision Song Contest, tutta piazza Walther canta. Anche questo significa avere voglia d’Europa. È uno dei momenti più significat­ivi della manifestaz­ione andata in scena a Bolzano ieri mattina, promossa dall’associazio­ne degli ucraini in Alto Adige Soniashnyc­k.

«Tanti capi di Stato europei sono andati in Ucraina per assicurare il loro supporto, ma c’è ancora qualcuno contrario. Adesso speriamo che andrà bene perché quello che sta succedendo nel nostro Paese non è ammissibil­e, è solo la smania di potere di uno che non voleva la nostra democrazia» evidenzia la presidente dell’associazio­ne Luba Starovska. In piazza tutto va avanti in maniera molto spontanea: chi vuole può farsi avanti e parlare. «Forse l’Europa si è stancata di ascoltare i nostri problemi. Subito dopo lo scoppio della guerra questa piazza era piena di gente, ora ci siamo solo noi. Ecco perché bisogna parlarne in ogni ambiente: a casa, al lavoro, a scuola. Non dovete aver paura dell’Ucraina in Europa» racconta una giovane. Tanti citano le atrocità di Bucha e Mariupol: «Ogni anno si portano gli studenti a visitare Auschwitz:

dopo la guerra bisognerà portarli a Mariupol, perché lì c’è un campo di concentram­ento alla luce del sole. Vinceremo la guerra perché non può vincere il buio».

Tra i cartelli, tanti portano scritte a favore dell’Europa e dell’ingresso dell’Ucraina nell’Ue. La palla ora è in mano al Consiglio in programma la settimana prossima, dopo il parere positivo arrivato venerdì dalla presidente della Commission­e Ursula von per Leyen. Dallo status di Paese candidato all’ingresso vero e proprio però, possono passare anche diversi anni.

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Voglia di Europa I manifestan­ti in piazza ieri sostengono l’adesione all’Ue

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