Caserme, accordo Roma-Bolzano
Guerini firma: nove aree passano alla Provincia. Fame di case, in città pressing per la Huber
Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ieri a Bolzano ha firmato assieme al presidente della Provincia Arno Kompatscher l’atto modificativo ed integrativo ai tre accordi tra Stato e Provincia per il trasferimento di beni militari. La Provincia guadagna 9 aree militari giudicate superflue dalla Difesa, con l’obiettivo di rimetterle a disposizione della cittadinanza sotto forma di nuove case, servizi o infrastrutture pubbliche. In città attesa per l’areale Huber.
BOLZANO Una svolta attesa da 15 anni. Può essere visto così il passaggio di ieri che vede protagoniste la Provincia di Bolzano e il Ministero della Difesa, e che aggiorna il precedente protocollo datato 2007, cui hanno fatto seguito tre accordi quadro. Con le firme arrivate del presidente Arno Kompatscher e del ministro Lorenzo Guerini, la Provincia guadagna 9 aree militari giudicate ormai superflue dalla Difesa, con l’obiettivo di rimetterle a disposizione della cittadinanza sotto forma di nuove case, servizi o infrastrutture pubbliche.
Un processo che consente allo Stato di liberarsi di siti o edifici in disuso, ricevendo in cambio case per i militari, e alla Provincia di avere spazi da destinare agli enti locali: «Noi vogliamo che le aree siano valorizzate, ma saranno i Comuni ad individuare le priorità e le modalità d’uso dei terreni che si liberano, che siano zone residenziali o infrastrutture. Solo in rarissime occasioni i terreni ceduti servono alla Provincia, e solo per completare strutture già esistenti» sottolinea il presidente Kompatscher. Il secondo passaggio, cioè la cessione dalla Provincia ai diversi Comuni, avviene comunque a prezzo d’acquisto. Sta poi alle diverse amministrazioni locali trovare un progetto che sia in equilibrio dal punto di vista economico-finanziario: «Noi non poniamo veti sulle modalità di utilizzo, ma vogliamo che ci sia un masterplan su come intervenire. Per il resto, il trasferimento è scontato» aggiunge il Landeshauptmann.
Chi avrebbe un’idea chiara su queste aree è il Comune di Bolzano: «Abbiamo bisogno della caserma Huber in via Druso il prima possibile per riuscire a dare una risposta in tempi brevi al bisogno di case per i cittadini» fa sapere l’assessore comunale ai lavori pubblici Luis Walcher. Sullo stesso tasto spingono anche altri membri della Giunta, gli assessori Stefano Fattor e Juri Andriollo, che sul tema hanno avuto un mini-vertice con il ministro Guerini e il presidente Kompatscher. Il futuro della caserma Huber è però legato a doppio filo alla ristrutturazione di un’altra caserma, la Vittorio Veneto, inserita negli accordi firmati ieri: solo a lavori terminati la Huber sarà di fatto svuotata e si potrà procedere con i passaggi necessari. I tempi però non sono brevissimi: secondo quanto filtra dalla Provincia, tra uno e due anni. «Io credo che questo ministro si stia dando molto da fare — continua Walcher —, ma c’è anche il problema dei costi che continuano a lievitare, e c’è il rischio che una riqualificazione possa pesare troppo economicamente».
Sul tavolo anche la ristrutturazione del poligono in via San Maurizio (che al momento resta sotto il controllo della Difesa), che la Provincia vorinterrare per limitare il disturbo acustico nei pressi dell’ospedale.
Tornando al quadro generale, gli ultimi nove beni passano in mano alla Provincia per un valore di 32,7 milioni di euro. Vediamoli nel dettaglio: si tratta di un sito dell’Aeronautica militare in via Novacella a Bolzano, una porzione di 30.000 metri quadrati della Caserma Rossi a Merano («ho fatto lì il militare, non ci potranno mettere una targa commemorativa» ha scherzato il ministro Guerini), della Caserma Enrico Federico e di Villa Igea a Brunico, di un edificio residenziale in prossimità della Caserma Reatto e della palazzina comando della Caserma Reverberi a Bressanone. Ancora, alla Provincia passano gli edifici ed i terreni situati in via Tribulaun a Colle Isarco, nell’ex zona sportiva di Varna, nell’area addestramento militare di Ridanna e nel parco veicoli militari della stazione di Laives, con due unità abitative e magazzini.
«Questo protocollo rappresenta un modello virtuoso ed è il risultato della proficua collaborazione tra Difesa, Provincia di Bolzano e Demanio. Un lavoro che ha dato risultati positivi perché si è lavorato insieme, e proprio per questo un modello da esportare: quando si mettono insieme realtà diverse e fare in modo che convergano tutte sugli obiettivi prefissati che poi vengono raggiunti, questo è un grande successo» ha concluso il ministro Guerini.
La giunta comunale «Abbiamo bisogno del terreno di via Druso per dare risposte alla richiesta di case. Ma più passa il tempo e più la riqualificazione costerà»