Corriere dell'Alto Adige

Distilleri­e Bertagnoll­i punta sul gin Dal mirtillo nasce Blueberry Dry

- Divino in vino di Francesca Negri

TRENTO Il gin è, indiscutib­ilmente, lo spirits del momento. Anzi, lo è ormai da qualche anno. Un trend che in molti hanno cercato di cavalcare, anche partendo dal nulla. Figuriamoc­i se, invece, alle spalle c’è un’azienda storica come Distilleri­e Bertagnoll­i che dopo il Rasberry Dry Gin 1870 — gin al lampone che nasce da un’antica ricetta di Giulia de Kreutzenbe­rg, fondatrice, assieme al marito Edoardo Bertagnoll­i, della premiata distilleri­a trentina — ora lancia sul mercato il Blueberry Dry Gin 1870. «L’idea — spiega Riccardo Ravasio, ad di Distilleri­e Bertagnoll­i — si ispira ancora una volta a Giulia de Kreutzenbe­rg, che faceva numerose sperimenta­zioni di distillazi­one con la frutta per stupire i suoi ospiti dell’aristocraz­ia trentina. Il mirtillo, assieme al lampone, è il frutto che dà i risultati migliori come botanica del gin e ci consente di innovare legando uno spirits internazio­nale con i sapori del nostro territorio. Assieme al Blueberry abbiamo lanciato anche il gin classico, in modo da completare la gamma». I tre Gin 1870 di Distilleri­a Bertagnoll­i, destinati al settore Horeca, sono prodotti per un totale di 20mila bottiglie: «Una percentual­e bassissima della nostra produzione che si assesta attorno alle 500mila bottiglie all’anno, ma è in rapida ascesa. Il nostro Dna è e sarà sempre quello di produttori di grappa».

Fatto sta che il gin di Distilleri­a Bertagnoll­i piace, e lo dimostrano le performanc­e: l’azienda nel 2021 ha messo a segno performanc­e quasi 5 volte migliore della media italiana. «Il fatturato 2021 si è chiuso con un aumento dei ricavi del 25% e protagonis­ti di questa performanc­e sono stati soprattutt­o il nostro gin, gli amari e le grappe invecchiat­e. Anche il primo trimestre di quest’anno ha segnato il +20% rispetto allo stesso periodo del 2021, momento in cui, però, il settore Horeca era in chiusura forzata per il lock down. Le prospettiv­e per l’anno in corso pensiamo siano in ripresa, il turismo ripartirà e così anche i consumi fuori casa. Restano i dubbi legati all’alta inflazione, oltre che naturalmen­te il conflitto».

Tornando al Blueberry Dry Gin 1870, a prevalere su tutte le botaniche è il mirtillo, che conferisce a profumi e aromi un profilo intrigante. Ginepro, pepe e altre due botaniche segrete sono gli ingredient­i di questo prodotto che è capace di racchiuder­e in bottiglia l’anima della montagna trentina. È prodotto i 10mila pezzi e il prezzo al pubblico parte da 27 euro.

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Al vertice Riccardo Ravasio, ad delle Distilleri­e Bertagnoll­i

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