Distillerie Bertagnolli punta sul gin Dal mirtillo nasce Blueberry Dry
TRENTO Il gin è, indiscutibilmente, lo spirits del momento. Anzi, lo è ormai da qualche anno. Un trend che in molti hanno cercato di cavalcare, anche partendo dal nulla. Figuriamoci se, invece, alle spalle c’è un’azienda storica come Distillerie Bertagnolli che dopo il Rasberry Dry Gin 1870 — gin al lampone che nasce da un’antica ricetta di Giulia de Kreutzenberg, fondatrice, assieme al marito Edoardo Bertagnolli, della premiata distilleria trentina — ora lancia sul mercato il Blueberry Dry Gin 1870. «L’idea — spiega Riccardo Ravasio, ad di Distillerie Bertagnolli — si ispira ancora una volta a Giulia de Kreutzenberg, che faceva numerose sperimentazioni di distillazione con la frutta per stupire i suoi ospiti dell’aristocrazia trentina. Il mirtillo, assieme al lampone, è il frutto che dà i risultati migliori come botanica del gin e ci consente di innovare legando uno spirits internazionale con i sapori del nostro territorio. Assieme al Blueberry abbiamo lanciato anche il gin classico, in modo da completare la gamma». I tre Gin 1870 di Distilleria Bertagnolli, destinati al settore Horeca, sono prodotti per un totale di 20mila bottiglie: «Una percentuale bassissima della nostra produzione che si assesta attorno alle 500mila bottiglie all’anno, ma è in rapida ascesa. Il nostro Dna è e sarà sempre quello di produttori di grappa».
Fatto sta che il gin di Distilleria Bertagnolli piace, e lo dimostrano le performance: l’azienda nel 2021 ha messo a segno performance quasi 5 volte migliore della media italiana. «Il fatturato 2021 si è chiuso con un aumento dei ricavi del 25% e protagonisti di questa performance sono stati soprattutto il nostro gin, gli amari e le grappe invecchiate. Anche il primo trimestre di quest’anno ha segnato il +20% rispetto allo stesso periodo del 2021, momento in cui, però, il settore Horeca era in chiusura forzata per il lock down. Le prospettive per l’anno in corso pensiamo siano in ripresa, il turismo ripartirà e così anche i consumi fuori casa. Restano i dubbi legati all’alta inflazione, oltre che naturalmente il conflitto».
Tornando al Blueberry Dry Gin 1870, a prevalere su tutte le botaniche è il mirtillo, che conferisce a profumi e aromi un profilo intrigante. Ginepro, pepe e altre due botaniche segrete sono gli ingredienti di questo prodotto che è capace di racchiudere in bottiglia l’anima della montagna trentina. È prodotto i 10mila pezzi e il prezzo al pubblico parte da 27 euro.