Obiettivo Luserna
Dagli antichi mestieri (da riscoprire) ai felini delle Alpi Quattro nuove mostre al Centro documentazione nato 25 anni fa
Sono ben quattro le nuove mostre che nel corso di questa estate saranno visibili al Museo di Luserna, istituzione culturale dell’altopiano Cimbro che festeggia i 25 anni di attività. «Il Centro Documentazione Luserna, nato nel 1996 grazie all’intuizione di alcuni amministratori locali, all’impegno del Consiglio Comunale e con il sostegno della Provincia autonoma di Trento e della Regione Trentino Alto Adige Südtirol, ha ben presto dato vita a iniziative museali per valorizzare le tradizioni, la natura e cultura del territorio – ricorda Lorenzo Baratter, attuale direttore del museo – tanto che oggi l’offerta si è così allargata che ad affiancare il Museo ci sono la casa Museo Haus von Prükk, la Pinacoteca Reho Martin Pedrazza, il Forte Campo Luserna/Werk Lusérn».
«Nel corso degli anni si è ampliata anche la platea di fruitori – aggiunge Baratter – che oggi copre il territorio provinciale, ma anche il Veneto e l’Alto Adige. Non mancano i visitatori provenienti dall’area tedesca, in particolare Austria e Baviera per l’interesse che rappresenta la minoranza germanofona cimbra. Inoltre, in quanto Ente promotore, il museo ha alzato il livello qualitativo della proposta scientifica grazie alla costruzione di una rete di contatti che va ben oltre il panorama nazionale».
Ed è con l’obiettivo di offrire una visita di qualità per chi arriva a Luserna, far conoscere il territorio in collaborazione anche con l’Apt Alpe Cimbra, che il museo cerca di rendersi attrattivo a un pubblico giovane. Perché, come sottolinea sempre Baratter, «per noi è molto importante coinvolgere le famiglie con bambini e ragazzi, è un investimento che riguarda anche il futuro. Crediamo che sia importante trasferire le conoscenze in modo divertente, appassionante, esperienziale».
Di qui la mostra «Pietre spaziali!» alla Pinacoteca Pedrazza (inaugurazione il 25 giugno alle ore 15) corredata da pannelli, video e l’esposizione di numerosi meteoriti provenienti dalla prestigiosa collezione privata del campione di ciclismo Francesco Moser, grande appassionato di asteroidi. «Il cielo notturno sopra Luserna, pulito da inquinamenti luminosi, è un luogo ideale per parlare di astronomia e quindi di meteoriti, un tema che piace davvero tanto ai ragazzi», spiega Baratter.
Sempre rivolta a un pubblico giovane è la mostra «Etnogame», in realtà un gioco, una sfida divertente e interattiva nella quale i visitatori sono chiamati a indovinare – scegliendo fra diverse risposte – la funzione esatta di una ventina di attrezzi di lavori ormai desueti appartenenti alla collezione etnografica del Museo. Gli antichi mestieri sono trattati anche nella mostra «Di Arbatn» tramite gli scatti di grandi fotografi trentini del primo Novecento come Mario Albertini, Flavio Faganello, i fratelli Pedrotti, Sergio Perdomi, Rodolfo Rensi, Carlo Valentini: immagini normalmente custodite nell’Archivio fotografico provinciale. «Vogliamo stimolare anche un ragionamento sulla montagna e sul suo recupero perché Luserna, grazie al progetto “coliving”, è un territorio pionieristico sulle Alpi», precisa il direttore e a sottolinearlo è anche il video di Michele Trentini, Contadini di montagna (2015), che racconta la poesia e insieme la complessità di chi oggi continua a vivere e lavorare nelle «terre alte».
Infine i «Felini delle Alpi», un nuovo allestimento scientifico realizzato in collaborazione con ricercatori sul campo e musei italiani, austriaci e tedeschi attraverso il quale si possono conoscere la lince e il gatto selvatico, due felini che popolano le Alpi. «Un diorama “immersivo” consente ai bambini di vedere da vicino questi esemplari di felino tassidermizzati e conoscere il loro habitat tramite pannelli, video e giochi interattivi», ricorda Baratter. Per gli adulti e gli studiosi del settore, due saranno i convegni ai quali è possibile partecipare previa iscrizione. Il primo sul gatto selvatico, il 30 luglio, mentre il secondo, a settembre, avrà per argomento la lince.