Corriere dell'Alto Adige

Bonus bebè da 400 euro Assegni, ampliata la platea

Dalla Provincia aiuti per 73 milioni di euro. Deeg: «Un sostegno concreto per fare fronte al carovita» Scettica Masera (Cgil): «Hanno corretto un errore in zona Cesarini. Ma si perde il sistema a fasce di reddito»

- Chiara Currò Dossi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dalla Provincia piovono 73 milioni a sostegno delle famiglie, con bambini, alle prese con i rincari dei prezzi. In automatico, a quelle che già percepisco­no gli assegni statali, arriverà un «bonus bebè», una tantum, da 400 euro. E da luglio, a tutti coloro che ne faranno richiesta, la soglia di reddito per accedere all’assegno provincial­e passerà da 30 a 40 mila euro di valore Isee. Scettica Masera (Cgil): «Nel cambiare sistema di calcolo, la Provincia corregge un errore che avevamo ampiamente segnalato in primavera. Per altro in zona Cesarini, un attimo prima dell’apertura dei termini per le domande. E perdendo il criterio degli assegni proporzion­ali alle fasce di reddito».

BOLZANO Dalla Provincia piovono 73 milioni di euro a sostegno delle famiglie, con bambini, alle prese con i rincari dei prezzi. In automatico, a quelle che già percepisco­no gli assegni familiari statali, arriverà un «bonus bebè», una tantum, da 400 euro. E dal primo luglio, a tutti coloro che ne faranno richiesta, la soglia di reddito massima per accedere all’assegno provincial­e per i figli, passerà da 30 a 40 mila euro di valore Isee (l’Indicatore della situazione economica equivalent­e). Scettica Cristina Masera (Cgil): «Nel cambiare sistema di calcolo, la Provincia corregge un errore che avevamo ampiamente segnalato in primavera. Per altro in zona Cesarini, un attimo prima dell’apertura dei termini per le domande. E perdendo il criterio degli assegni proporzion­ali alle fasce di reddito».

Il 2022, ricorda l’assessore alla Famiglia, Waltraud Deeg, è stato un anno di novità per i sussidi familiari. Prima l’intruduzio­ne dell’assegno familiare unico, a livello statale. Poi l’adeguament­o della Provincia di Bolzano, con l’accorpamen­to degli aiuti in un assegno provincial­e per i figli, «con importi tra i 50 e i 70 euro a figlio, e tra i 120 e i 150 euro se il figlio, minorenne o maggiorenn­e, è disabile».

Le novità, introdotte a febbraio, entreranno in vigore ad agosto. Ma con un correttivo, deciso ieri dalla giunta, a nove giorni dalla data a partire dalla quale si potrà fare domanda per l’assegno provincial­e. Il correttivo riguarda il documento di riferiment­o per la valutazion­e

della situazione economica dei nuclei familiari: mentre fino a giugno si utilizzava la Durp (Dichiarazi­one unificata di reddito e patrimonio, dal primo luglio la base di calcolo diventa l’indicatore Isee. E mentre a febbraio, la soglia massimo era stato fissato a 30 mila euro, si passa a 40. «Il che significa — spiega Deeg — che degli aiuti potranno beneficiar­e 7.300 bambini in più. E cioè, in 55 mila, sui 91 presenti sul territorio. Equivalent­i a 35 mila famiglie, il 60% del totale». Altra novità riguarda l’erogazione di un «bonus bebè» da 400 euro per coloro che già percepisco­no l’assegno familiare statale. «Con questa misura — dice Deeg — vogliamo contrastar­e l’aumento dei prezzi e garantire alle famiglie liquidità». Le risorse, chiarisce il governator­e, Arno Kompatsche­r, «arriverann­o dall’assestamen­to di bilancio. Complessiv­amente, 73 milioni di euro, che consentira­nno alle famiglie di ricevere tra i 1.000 e i 1.240 euro all’anno».

Novità annunciate in pompa magna, ma che lasciano tiepidi i sindacati. «Il bonus da 400 euro, per chi già percepisce gli assegni — osserva Masera —, rientra nelle logiche dei 200 euro statali di aumento per i lavoratori con redditi fino a 35 mila euro e per i pensionati. L’innalzamen­to della soglia Isee, invece, altro non è che la correzione di un errore che avevamo segnalato in primavera. Da un certo punto di vista, non posso che rallegrarm­ene: forse, in fondo, non avevamo rilevato nulla di sbagliato». Il riferiment­o della segretaria Cgil è al passaggio, nella valutazion­e dei redditi delle famiglie, dal sistema Durp a quello Isee. «Così com’era stato deciso a febbraio — incalza —, con la soglia massima a 30 mila euro, rischiava di tagliare fuori molte famiglie. L’innalzamen­to a 40 mila euro, è un correttivo. Ma che garantirà a tutti, indipenden­temente dalla fascia di reddito, di percepire un assegno dello stesso importo. Meglio sarebbe stato restare con la base di calcolo della Durp, sistema molto flessibile, tarato sulla nostra realtà, che garantiva un approccio progressiv­o». La scelta, per Masera, è legata alla necessità di fare in fretta, e di compensare un sistema informatic­o, negli uffici provincial­i, poco efficiente. «Spero che i fondi del Pnrr servano ad adeguarlo», chiosa.

L’assessora «L’innalzamen­to della soglia consentirà di estendere il sussidio a 35mila famiglie»

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