Ipes, i sindacati contro la riforma Deeg tiene duro
L’affondo di Ipl e sindacati. Deeg replica piccata: «È una legge moderna»
La riforma dell’Ipes contiene solamente misure estetiche e la proporzionale è anacronistica. Alla vigilia della discussione in consiglio provinciale i sindacati e l’Ipl affossano la riforma dell’edilizia agevolata. Ma l’assessora Deeg tiene duro: «É una legge moderna»
BOLZANO «Misure estetiche che non convincono». Con questa frase lapidaria l’Istituto promozione lavoratori (Ipl) e i sindacati, alla vigilia della discussione in consiglio, bocciano il disegno di legge provinciale di riforma dell’Edilizia pubblica e sociale. Infastidita dall’ennesimo attacco, l’assessora Waltraud Deeg risponde piccata: «Non ho tempo per le polemiche. Io lavoro per il bene dei cittadini e questa è una legge moderna».
Continua a scaldare gli animi la legge di riforma provinciale dell’Edilizia pubblica e sociale. Dopo un rinvio con voto di parte della Svp, poco gradito a Deeg, in quarta commissione legislativa (che poi ha dato via libera) e le dure prese di posizione dell’opposizione, con i Verdi in prima linea, arriva l’attacco frontale di Ipl e sindacati. Come una bomba a orologeria, il comunicato, che fa il sunto del tavolo di lavoro tra Ipl, Cgil, Cisl, Uil, Acli e Kvw, viene spedito il giorno prima che in consiglio provinciale inizi l’ultimo passaggio e cioè la discussione e il voto finale.
Il giudizio, nonostante le modifiche apportate, rimane negativo. «Nella nuova versione del testo — spiega Stefan Perini, direttore dell’Ipl — vi sono tante modifiche estetiche. Soprattutto, però, la legge è un assegno in bianco per l’assessora, la quale così sarà nelle condizioni di fare e lasciare ciò che vuole». La prima critica riguarda il mancato coordinamento con le leggi Territorio e paesaggio e Ediliza agevolata, mentre la seconda punta l’indice sul fatto che nel disegno di legge ci sia «troppa poca legge e troppe norme di attuazione».
Il tavolo di lavoro solleva poi dubbi sull’assegnazione temporanea e non più a vita degli alloggi Ipes e sulla reale volontà di ammodernare un I’Istituto «che deve avere maggiori rapporti con i Comuni e le Comunità comprensoriali». Nella nota c’è poi il riferimento alla decisione di aprire le graduatorie anche al cosiddetto «ceto medio». Per Ipl e sindacati c’è il rischio di una concorrenza tra bisognosi. Duramente criticata anche l’introduzione della proporzionale etnica. «È anacronistico — si legge — alla luce dell’attuale situazione sociale. L’assegnazione deve essere effettuata esclusivamente secondo il criterio del bisogno». Indice puntato anche sul nuovo calcolo del punteggio che sarebbe «discriminante» e abbasserebbe la fascia degli aventi diritto.
Sentita al telefono l’assessora Deeg, alquanto infastidita dal comunicato, non vuole entrare nel merito. «Spiegherò in aula — dice —, ma ritengo giusto rimarcare che, dopo 30 anni, è arrivata una riforma coraggiosa e che porta ad una legge moderna e flessibile. Non voglio fare polemiche perché ritengo molto più importante lavorare per il bene dei cittadini. Cosa che faccio e che continuo a fare».