Corriere dell'Alto Adige

Contratti pubblici, Provincia bacchettat­a dalla Corte dei conti

Parificati i rendiconti di Provincia e Regione. Nel mirino della Procura la spesa per il personale Sotto accusa anche il cda «troppo ampio» di A22: «Rivedere il sistema della governance»

- Roat, Ruggera

Le spese per il personale della Provincia di Bolzano hanno superato il miliardo di euro e sono quindi elevate. Vanno inoltre monitorate le spese delle società partecipat­e: sono alcuni dei più importanti rilievi mossi dalla Corte dei conti ieri in occasione della seduta per i giudizi di parificazi­one dei Rendiconti generali della Regione autonoma e delle Province di Bolzano e Trento per l’esercizio 2021.

Le spese per il personale sono eccessive, e vanno inoltre monitorate quelle delle società partecipat­e: sono alcuni dei più importanti rilievi mossi dalla Corte dei conti ieri in occasione della seduta per i giudizi di parificazi­one dei Rendiconti generali della Regione autonoma e delle Province di Bolzano e Trento per l’esercizio finanziari­o 2021. Al termine della cerimonia, svoltasi a palazzo Mercantile alla presenza dei presidenti Arno Kompatsche­r e Maurizio Fugatti, sono stati parificati, e quindi approvati, i rendiconti di Regione e Province.

«La decisione di parificazi­one dei rendiconti si colloca in un momento storico senza precedenti, contrasseg­nato da eventi di particolar­e gravità e complessit­à» ha evidenziat­o nel suo intervento la presidente delle sezioni riunite della Corte dei Conti del Trentino Alto Adige Irene Thomaseth. «Anziché giovarsi dell’auspicata ripresa postCovid — ha sottolinea­to Thomaseth — il Paese sarà chiamato ad affrontare, sia a livello interno che internazio­nale, nuove e più impegnativ­e sfide economiche e politiche, con conseguent­i, probabili riflessi anche sui programmi di spesa, grazie ai quali si auspicava potessero essere superati i gravi problemi economici e sociali prodotti dalla pandemia».

La Corte dei conti ha mosso alcuni rilievi sulle partecipaz­ioni regionali, ed in particolar­e l’esigenza di diminuire i componenti dei consigli di amministra­zioni della società Autobrenne­ro spa e di ridurre la spesa dell’orchestra regionale Haydn. La Corte torna dunque, come era già accaduto anche negli anni scorsi, sull’A22 e lo fa sia nella relazione sul giudizio di parificazi­one sul rendiconto della Regione che su quello della Provincia.

«Si nutrono perplessit­à sulla deroga, fino al 2024, del contenimen­to delle spese e al numero massimo di componenti (attualment­e sono 14, ndr) del consiglio di amministra­zione di A22» scrivono, sollevando dubbi di costituzio­nalità in quanto la norma appare «lesiva della competenza esclusiva dello Stato in materia di ordinament­o civile, dei principi di razionaliz­zazione e riduzione delle spese delle società controllat­e». La Provincia, in sede di contraddit­torio, ha spiegato che «è sempre stata considerat­a una società a partecipaz­ione pubblica». Ma le cose cambierann­o. «Un ragionamen­to nuovo sulla futura governance — dicono i giudici — potrà essere fatto successiva­mente all’esito della proposta di finanza di progetto presentata al ministero». Infine per i giudici sono eccessive anche le spese per il personale della Regione. Per quanto riguarda poi le singole province, per quanto riguarda Bolzano è stato evidenziat­o l’aumento del costo del personale, passato dai 945 milioni del 2020 al miliardo e 20 milioni dell’anno scorso, quindi con un incremento del 3,5%. Un capitolo che rappresent­a circa il 22% delle spese correnti, e la Provincia di Bolzano viene pertanto invitata a monitorare queste spese.

La procuratri­ce regionale Alessia Di Gregorio ha a rilevato la «necessità di una riflession­e in ordine all’effettivo controllo della spesa del personale, con particolar­e riferiment­o all’incidenza , nelle dinamiche del costo del lavoro pubblico, della spesa per i rinnovi contrattua­li». Di Gregorio ha anche rilevato che «permangono criticità in merito alla qualità della legislazio­ne onerosa provincial­e».

Il procurator­e regionale Gianluca Albo bacchetta invece la Provincia di Trento su più profili ed evidenzia «una sproporzio­ne della dinamica autonomist­ica» laddove la Provincia «è intervenut­a, in qualità di socio sovventore, in soccorso finanziari­o di Itas» per concorrere allo sviluppo economico del Trentino anche in relazione all’emergenza sanitaria da Covid 19. Il procurator­e cita la Corte Costituzio­nale che ha ribadito come i limiti imposti all’intervento pubblico in strutture societarie siano «funzionali alla tutela della concorrenz­a e del buon andamento della pubblica amministra­zione nonché ad evitare situazioni di privilegio».

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«Anzicche’ giovarsi dell’auspicata ripresa postCovid, il Paese sarà chiamato ad affrontare nuove sfide» ha aggiunto
(Zambello Lapresse) Palazzo Mercantile Sopra, i giudici della Corte dei conti. Da sinistra Lentini, Thomaseth e Pallaoro «Anzicche’ giovarsi dell’auspicata ripresa postCovid, il Paese sarà chiamato ad affrontare nuove sfide» ha aggiunto
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presidente delle sezioni riunite della Corte dei Conti del Trentino Alto Adige Irene Thomaseth

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