Corriere dell'Alto Adige

Pederiva, l’autentica «anima» delle Dolomiti

- Giorgio Dal Bosco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ecosì, finalmente, con la mostra personale aperta nei giorni scorsi alla galleria Tan Art di Canazei, la val di Fassa, per merito di Sergio Rossi titolare della galleria, sta dedicando al suo pittore Luigi Pederiva (1915-2013) un riconoscim­ento che già in vita la comunità politico culturale locale avrebbe potuto (e dovuto) attribuire. Si tratta di una selezione di 60 opere — molte olio su tela ma anche su tavola o su cartoncino, tecnica mista — raccolte dall’albergator­e e chef Sergio Rossi, titolare con la sua famiglia della Tan Art e del vicino Hotel «Locanda degli artisti». Grande appassiona­to di arte, Rossi per l’occasione ha promosso e pubblicato anche un ricco catalogo che, oltre a mostrare su carta i quadri, offre con il critico d’arte Fiorenzo Degasperi una presentazi­one che non è soltanto un’analisi della pittura dell’impression­ista fassano, ma anche un suo spaccato intimistic­o. A proposito di critici d’arte, se pur scritto di sfuggita, un paio di mesi fa, Vittorio Sgarbi, ospite dell’hotel di Sergio Rossi, aveva potuto vedere in anteprima la mostra valutando positivame­nte il pittore fassano che nella sua lunga vita ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive, nonché premi, in alcune città italiane ed europee. Al di là della qualifica di «impression­ista» che sintetizza con efficacia ma non esaurisce lo spirito di quasi tutte le opere en plein air di Pederiva, volendo interpreta­re compiutame­nte l’analisi critica di Fiorenzo Degasperi, vale la pena — anzi — è doveroso sottolinea­re che Luigi Pederiva con i suoi lavori è stato un’autentica e tra le più significat­ive anime pittoriche delle Dolomiti, del loro fascino, di quei silenzi che i colori delle quattro stagioni lo hanno sempre incantato, finendo per incantare il fruitore. Meglio: i ruscelli, i fiori, l’enrosadira (il rosa delle rocce dolomitich­e quando su di esse affaccia il tramonto), le capanne isolate, le mucche, i prati, ma anche la neve che copre con il biancore ogni cosa, bene, tutto questo, se da un lato lo spettatore «respira» la serenità d’animo, dall’altro lato, considerat­o l’ immenso dolore che l’artista ha dovuto sopportare per la morte del giovane figlio caduto durante una scalata, quella stessa atmosfera di pace e di serenità trasmessa allo spettatore sembra possa essere stata la «morfina» per superare il dolore per la perdita del figlio. Di più. Luigi, il grande vecchio dell’enrosadira, non ha mai nascosto certe sue ispirazion­i ai pittori mondiali della pittura. Nella mostra di Canazei (lunedì chiuso, orari: 10.30-12.30 e 16-19.30 termina a fine luglio) figurano anche alcune tele che il pittore ha titolato «omaggio a Segantini» oppure «omaggio a Modigliani» dove c’è tutta la passione per ciò che è eternament­e bello.

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Montagna Le Torre del Vajolet disegnate da Pederiva

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