Trento e Bolzano, l’economia recupera ma il Pil soffre per il calo del turismo
Abitazioni, fronte sempre caldo: i prezzi , soprattutto in Alto Adige, sono cresciuti più che nel resto del Paese
Il Rapporto annuale sull’economia delle province autonome di Trento e Bolzano pubblicato dalla Banca d’Italia è ottimista: «Nel corso del 2021 l’attività economica nelle due province ha segnato un rilevante recupero. Le stime indicano che il Pil trentino è aumentato del 6,9% rispetto al 2020; in provincia di Bolzano la crescita è stata pari al 5,5%».
I dati reali, per lo stesso anno, mettono in luce un risultato, sempre in termini di Pil, ancora inferiore ai livelli del 2019 — anno pre Covid — del 3% in Trentino e del 4% in Alto Adige: «Su questo — scrive Banca d’Italia — ha inciso soprattutto il mancato recupero dei flussi turistici precedenti la pandemia».
Ed è proprio il turismo che fa la differenza: «Lo scorso anno, infatti, il settore turistico ha risentito ancora in misura rilevante dell’impatto della mancata apertura degli impianti di risalita nella stagione invernale; il calo delle presenze è stato pari al 34,1% in Trentino e al 28,3% in Alto Adige rispetto alla media del triennio 2017-19». Le analisi tengono conto non solo di una valutazione dell’impatto diretto sul settore dei servizi di alloggio e ristorazione o di quello del commercio al dettaglio, ma anche di una quantificazione degli effetti indiretti derivanti dai rapporti di fornitura tra i diversi settori dell’economia: «Complessivamente, il minore afflusso turistico ha comportato una diminuzione del Pil pari al 3,2% in Trentino e al 4,3% in Alto Adige».
Le stime suggeriscono che la completa ripresa dei flussi turistici attesa per quest’anno sarebbe sufficiente a permettere un ritorno del Pil sui valori precedenti la crisi sanitaria. Ma c’è il conflitto tra Russia e Ucraina, che però non sembra incidere più di tanto della corsa alla ripresa economica: «Le sanzioni adottate verso Russia e Bielorussia hanno aperto una nuova fase di incertezza ma le conseguenze negative della guerra potrebbero tuttavia risultare meno marcate nelle province di Trento e di Bolzano a causa dei limitati legami economici diretti con i paesi. Le esportazioni verso Russia, Ucraina e Bielorussia — informa Banca d’Italia — rappresentano infatti una quota esigua del totale provinciale sia in Trentino (1,7%) sia in Alto Adige (0,8%), quando la media nazionale si attesta al 2%». E anche la crisi energetica potrebbe essere contenuta: «La struttura produttiva delle province autonome è caratterizzata da un’incidenza dei settori ad alta intensità energetica inferiore alla media nazionale».
Nel 2021 bene anche le esportazioni, e aumenta anche l’attività del settore delle costruzioni, grazie al Superbonus e all’ aumento delle compravendite immobiliari. «I prezzi degli immobili a uso residenziale — già superiori alla media nazionale, soprattutto in Alto Adige — sono cresciuti più che nel resto del Paese».
Più limitata la ripresa dei servizi, che patiscono il mancato avvio della stagione turistica invernale 2020-21, ma crescono i prestiti nel settore produttivo e alle famiglie trentine e altoatesine, rispettivamente del 6,2% e del 6,5%.
Differente però tra le due province l’andamento del mercato del lavoro: «In provincia di Trento il tasso di occupazione è cresciuto di 0,9%, recuperando in parte il forte calo dell’anno precedente connesso con la crisi pandemica. L’aumento della domanda ha comportato una diminuzione del tasso di disoccupazione di 0,6 punti percentuali (al 4,8%) e un incremento della partecipazione al mercato del lavoro (al 70,7 per cento; 64,5 la media nazionale). In provincia di Bolzano, le dinamiche sono state negativamente influenzate dalla forte contrazione dell’occupazione nel primo trimestre che ha comportato un calo di 1,4 punti percentuali del tasso di occupazione (al 70,7%). La partecipazione al mercato del lavoro è diminuita mantenendosi tuttavia su livelli molto alti (al 73,6%) nel confronto nazionale; il tasso di disoccupazione è rimasto sostanzialmente stabile al 3,8%».
Crescono anche i redditi, sia a Trento che a Bolzano, e non va male nemmeno per le casse pubbliche delle due province: «Le entrate degli enti territoriali hanno beneficiato della rilevante ripresa economica nonché dei trasferimenti statali. Gli incassi correnti sono stati pari a 4,94 miliardi di euro per la Provincia di Trento e a 5,71 per quella di Bolzano. E nei prossimi anni gli enti territoriali potranno beneficiare di maggiori risorse da destinare all’attività di investimento, che si è mostrata debole nell’ultimo triennio, derivanti dai fondi del Pnrr, dalle politiche di coesione, nonché dall’utilizzo degli avanzi potenzialmente spendibili, particolarmente elevati nei Comuni delle due province.
Ulteriori risorse si renderanno disponibili anche grazie al nuovo accordo tra Regione, Province autonome e Stato, firmato a novembre 2021, che garantirà una sensibile riduzione del contributo al risanamento della finanza pubblica nazionale».
Ucraina
Le conseguenze negative della guerra potrebbero risultare meno marcate
Lavoro
Il tasso di disoccupazione sostanzialmente stabile al 3,8%