«Anacronistico dividersi offriamo un servizio alla nostra clientela»
L’automatismo della carta è spesso più veloce dell’incassare i contanti e consegnare il resto
BOLZANO «Davvero sul bancomat stiamo ancora discutendo?». Dal 30 giugno il Pos sarà obbligatorio in tutti i bar così come sarà obbligatorio accettare qualsiasi pagamento elettronico. Fosse anche per una sola tazzina di caffè. Ristretto. Per alcuni gestori una scocciatura contestata ma c’è anche chi, come Patrick Zanolini, non batte ciglio. «Mi sembra davvero anacronistico dividersi su questo tema — spiega dal bancone del suo Attimo Fondente in via Dalmazia a Bolzano — perché è da moltissimi anni che utilizzo il bancomat con grande soddisfazione. Ogni giorno ho scontrini da 1,20 euro o 2,40 euro: davvero non capisco cosa ci sia di così strano o fastidioso. I miei clienti sono abituati a poter pagare con la carta un caffè o un veneziano. Davvero per me è normalissimo perché si tratta di un servizio che diamo».
La maggiore preoccupazione, però, è legata alle commissioni. «Con l’accordo che ho io paghi una percentuale sugli incassi totali a fine mese. Va da sé che se uno incassa poco pagherà poco mentre se lo scontrino è corposo pagherà di più. Se gli accordi sono diversi con balzelli ad ogni transazione basta cambiare e trovare una soluzione proporzionale perché io sono l’esempio che si può fare. Senza contare che ormai in tanti utilizzano il metodo Satispay pagando con il telefono. In ogni caso la legge parlerà chiaro tra pochi giorni e ciascuno può avere la propria opinione ma i pagamenti elettronici andranno garantiti al cliente. Vale per qualsiasi cifra, anche per pochi centesimi». Un altro freno è collegato alle lungaggini delle operazioni con il Pos. «Anche qui dissento. Anzi, l’automatismo della carta è spesso più veloce dell’incassare i contanti e consegnare il resto dalla cassa. Se poi torniamo a considerare altri metodi moderni come Satispay ecco che tutto addirittura si velocizza. Per chi invece ha la necessità di incassare tra i tavoli ci sono strumenti agevoli come Sumup. Credo che le maggiori resistenze siano, in realtà, legate più che altro all’abitudine e alla prassi».