«Giustizia essenziale quanto la sanità Servono deroghe al bilinguismo»
Bortolotti boccia la norma di attuazione: manca personale, andrà peggio
BOLZANO «Servono deroghe per assunzioni, a tempo determinato, e trasferimenti di chi è interessato a venire a lavorare a Bolzano. È arrivato il momento di capire fino a che punto il bilinguismo sia effettivamente uno strumento di tutela delle minoranze, e dove invece diventa un principio non più compatibile con la necessità di garantire servizi essenziali». È netta la presa di posizione di Francesca Bortolotti, presidente del tribunale di Bolzano, sulla norma di attuazione «anti furbetti» ratificata dal Consiglio dei ministri che prevede che nei concorsi, per la pubblica amministrazione e per la giustizia, almeno una delle due prove scritte (se previste) e comunque quelle orali, debbano essere sostenute nella lingua del gruppo linguistico di appartenenza dichiarato dal candidato.
Presidente, cosa pensa del nuovo regolamento?
«Che rischi di penalizzare gli aspiranti magistrati. Richiedere a un candidato dichiarato tedesco di sostenere una delle tre prove scritte e le 12 materie dell’orale in tedesco, presuppone non solo una conoscenza linguistica di livello C1, ma anche una padronanza della terminologia giuridica che può non aver mai studiato. Chi studia diritto italiano, lo fa in Italia o a Innsbruck, all’università convenzionata con Padova. All’università si studia la dottrina: della terminologia giuridica ci si appropria sul campo, strada facendo».
Il bilinguismo va garantito.
«Assolutamente, è un principio sacrosanto. Al tempo stesso, la giustizia è un servizio essenziale tanto quanto la sanità. E se nella sanità assistiamo da anni, e giustamente, a un principio di mitigazione della proporzionale etnica, penso si debba andare nella stessa direzione anche nella giustizia».
Altro aspetto comune è la carenza di personale.
«Abbiamo una scopertura del 70% dei giudici onorari e dell’80% di quelli di pace: di questi ultimi, su 29 posti, ne abbiamo 5 in servizio che devono coprire sette sedi. E come se non bastasse, con la riforma Cartabia sono state aumentate le loro competenze. Ma è anche il personale amministrativo a mancare».
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) non prevedeva assunzioni?
«Sì, per raggiungere una serie di target nel settore della giustizia. Il Ministero ha ingaggiato 8 mila addetti all’ufficio del processo, funzionari amministrativi da inserire con contratto di due anni per smaltire l’arretrato e snellire i tempi. A Bolzano, su 18 assegnati, ne sono arrivati 3».
Come se ne esce?
«Se ciascuno fosse libero di sostenere l’esame nella lingua che preferisce, come è stato fino adesso, andrebbe bene. Il punto è che si dovrebbe cambiare la disciplina sotto un altro profilo: in magistratura, si entra solo attraverso un concorso, e nel resto d’Italia è previsto un turnover che a Bolzano non esiste. I nostri magistrati entrano con un concorso speciale, e chi non l’ha fatto, anche se in possesso dell’attestato di bilinguismo, non può farsi trasferire. Ma così si impedisce il confronto e la crescita professionale».
Ha parlato di proporzionale, tema tabù, a 30 anni esatti dall’introduzione del diritto, per l’imputato, a scegliere la lingua del processo.
«Sono bilingue, parlo senza interessi di parte. Il bilinguismo è un dato di fatto acquisito negli uffici giudiziari, nonostante la normativa appesantisca il lavoro nei tribunali. Cosa che qualcuno, ma in pochi, sfruttano per allungare i tempi della giustizia. Oggi, ci siamo interrogando su come renderlo compatibile la riforma Cartabia nei procedimenti civili: finora, è capitato spesso che, in quelli bilingui, uno degli avvocati delle parti in causa rinunciasse alla traduzione, di modo da accelerare l’emissione del provvedimento che altrimenti andrebbe tradotto. Ora invece il giudice non potrà più consultare gli avvocati, tra il momento della deposizione delle memorie e quella dell’emissione del provvedimento: si ischia così un aggravio ulteriore».
I numeri
Giudici di pace, 29 posti, ma sono solo 5. Amministrativi, col Pnrr ne sono arrivati 3 su 18