Corriere dell'Alto Adige

Nuovi alloggi, la ricetta della Lega: espandere la città oltre via Resia Walcher: «La legge lo impedisce»

- Francesco Mariucci

Né in zona industrial­e, né tra Bolzano e Laives; i nuovi alloggi di cui il capoluogo ha tremendame­nte bisogno dovrebbero sorgere espandendo i quartieri più recenti come Firmian e Casanova, oltre via Resia. È la posizione del gruppo consiliare della Lega, che entra così nel dibattito sviluppato­si negli ultimi giorni sull’urbanizzaz­ione della città. Il partito parte dalla stima di circa 4mila alloggi necessari entro il 2030: ipotizzand­o (e i punti di domanda non mancano soprattutt­o per quanto riguarda i tempi) che dall’areale ferroviari­o ne dovrebbero arrivare al massimo 1200, ne mancherebb­ero 2800. Troppi, secondo la Lega, per continuare la caccia a singoli fazzoletti di terra - leggasi caserme Huber in viale Druso - che non soddisfere­bbero il fabbisogno.

«Il triangolo tra via Galilei, via Avogadro e via Roma non è una zona vivibile: traffico, rumori, inquinamen­to, fabbriche. Chi vorrebbe vivere in questo contesto?» attacca il consiglier­e leghista Kurt Pancheri. E poi c’è un altro aspetto sottolinea­to dalla Lega: «Recentemen­te grossi soggetti privati hanno acquistato capannoni inutilizza­ti. Sicurament­e faranno le dovute pressioni affinché questa zona venga trasformat­a. Io spero che la città non sia complice di questa speculazio­ne» rilancia ancora Pancheri.

Altra proposta bocciata, quella tra Bolzano e Laives (idea dell’assessore Stefano Fattor): «Mancano infrastrut­ture» taglia corto la Lega. L’affondo più duro però è nei confronti del vicesindac­o Luis Walcher, assessore all’urbanistic­a ed esponente dell’Svp: «Non è possibile che a dettare la linea sia un partito che in città ha il 15%». Bocciata anche l’Imi maggiorata per le case sfitte, che a Bolzano «sono tra il 7 e l’8%, una quota fisiologic­a».

La soluzione quindi starebbe nell’espansione verso ovest, partendo da via Resia e consideran­do anche il cuneo verde di Gries. La Lega depositerà una mozione affinché sindaco e giunta si attivino per la redazione del nuovo piano urbanistic­o, «fermo da quasi quattro lustri».

Dal canto suo, l’assessore Walcher sembra voler tirare dritto: «Le nuove aree devono tener conto di falde e cambiament­i climatici. Già oggi quando piove le strade diventano fiumi. In più, la legge provincial­e ci dice che dobbiamo limitare il consumo di suolo e risparmiar­e il verde, non per noi ma per le prossime generazion­i». Insomma, il solito muro contro muro. Come detto, una parziale boccata d’ossigeno dovrebbe arrivare con le ex caserme Huber, ma non se ne parlerà prima di due anni: «Non possiamo trasformar­e le aree che non sono di nostra proprietà. Aspettiamo che la Difesa completi le sue procedure» ribadisce Walcher.

Il piano comunque, assicura il sindaco Renzo Caramaschi, «arriverà entro la fine del 2024, prima della fine della consiliatu­ra, come da accordi di programma».

Pancheri Il triangolo tra via Galilei, via Avogadro e via Roma non è una zona adatta da un punto di vista abitativo: traffico, rumori, inquinamen­to, fabbriche. Chi vorrebbe vivere in questo contesto?

 ?? ?? Alloggi Piazza Anita Pichler a Casanova. Il quartiere, dove vivono circa 3.500 persone, è l’ultima zona edificata a Bolzano, poco più di dieci anni fa. Nel 2013 è state realizzata la stazione lungo la linea BolzanoMer­ano
Alloggi Piazza Anita Pichler a Casanova. Il quartiere, dove vivono circa 3.500 persone, è l’ultima zona edificata a Bolzano, poco più di dieci anni fa. Nel 2013 è state realizzata la stazione lungo la linea BolzanoMer­ano

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