Nuovi alloggi, la ricetta della Lega: espandere la città oltre via Resia Walcher: «La legge lo impedisce»
Né in zona industriale, né tra Bolzano e Laives; i nuovi alloggi di cui il capoluogo ha tremendamente bisogno dovrebbero sorgere espandendo i quartieri più recenti come Firmian e Casanova, oltre via Resia. È la posizione del gruppo consiliare della Lega, che entra così nel dibattito sviluppatosi negli ultimi giorni sull’urbanizzazione della città. Il partito parte dalla stima di circa 4mila alloggi necessari entro il 2030: ipotizzando (e i punti di domanda non mancano soprattutto per quanto riguarda i tempi) che dall’areale ferroviario ne dovrebbero arrivare al massimo 1200, ne mancherebbero 2800. Troppi, secondo la Lega, per continuare la caccia a singoli fazzoletti di terra - leggasi caserme Huber in viale Druso - che non soddisferebbero il fabbisogno.
«Il triangolo tra via Galilei, via Avogadro e via Roma non è una zona vivibile: traffico, rumori, inquinamento, fabbriche. Chi vorrebbe vivere in questo contesto?» attacca il consigliere leghista Kurt Pancheri. E poi c’è un altro aspetto sottolineato dalla Lega: «Recentemente grossi soggetti privati hanno acquistato capannoni inutilizzati. Sicuramente faranno le dovute pressioni affinché questa zona venga trasformata. Io spero che la città non sia complice di questa speculazione» rilancia ancora Pancheri.
Altra proposta bocciata, quella tra Bolzano e Laives (idea dell’assessore Stefano Fattor): «Mancano infrastrutture» taglia corto la Lega. L’affondo più duro però è nei confronti del vicesindaco Luis Walcher, assessore all’urbanistica ed esponente dell’Svp: «Non è possibile che a dettare la linea sia un partito che in città ha il 15%». Bocciata anche l’Imi maggiorata per le case sfitte, che a Bolzano «sono tra il 7 e l’8%, una quota fisiologica».
La soluzione quindi starebbe nell’espansione verso ovest, partendo da via Resia e considerando anche il cuneo verde di Gries. La Lega depositerà una mozione affinché sindaco e giunta si attivino per la redazione del nuovo piano urbanistico, «fermo da quasi quattro lustri».
Dal canto suo, l’assessore Walcher sembra voler tirare dritto: «Le nuove aree devono tener conto di falde e cambiamenti climatici. Già oggi quando piove le strade diventano fiumi. In più, la legge provinciale ci dice che dobbiamo limitare il consumo di suolo e risparmiare il verde, non per noi ma per le prossime generazioni». Insomma, il solito muro contro muro. Come detto, una parziale boccata d’ossigeno dovrebbe arrivare con le ex caserme Huber, ma non se ne parlerà prima di due anni: «Non possiamo trasformare le aree che non sono di nostra proprietà. Aspettiamo che la Difesa completi le sue procedure» ribadisce Walcher.
Il piano comunque, assicura il sindaco Renzo Caramaschi, «arriverà entro la fine del 2024, prima della fine della consiliatura, come da accordi di programma».
Pancheri Il triangolo tra via Galilei, via Avogadro e via Roma non è una zona adatta da un punto di vista abitativo: traffico, rumori, inquinamento, fabbriche. Chi vorrebbe vivere in questo contesto?