Muciaccia a Levico «Creare è terapia»
Il conduttore tivù presenta il suo primo libro «Attacchi d’arte contemporanea» per decifrare linguaggi creativi e sperimentare. «La manualità è meditazione»
I colori della musica e la visione unica del mondo attraverso il proprio sguardo Tecniche che attivano connessioni
Come Mike Bongiorno ha legato la sua immagine ai quiz in tivù, così Giovanni Muciaccia è identificato come il deus ex machina di Art Attack, la seguitissima trasmissione di Rai 2 (Disney Channel e altre piattaforme) in cui spiegava ai bambini, ma non solo, come realizzare oggetti con strumenti alla loro portata. E con la mitica colla vinilica.
Ma Muciaccia, classe 1969, attore di teatro e conduttore televisivo, è anche scrittore, in questa veste sarà oggi alle 18 al Palalevico di Levico Terme in un incontro-spettacolo a ingresso libero, in cui presenterà il suo primo libro Attacchi d’arte contemporanea (Rizzoli, 288 pagine, 18 euro), per la rassegna «Insieme Cultura 2023».
Muciaccia, di cosa parla e a chi si rivolge il libro?
«Si rivolge a tutti. A me che non sono critico d’arte, ma divulgatore appassionato di arte, la Rizzoli chiese un saggio che decifrasse il linguaggio dell’arte contemporanea: tutti riusciamo a capire il messaggio di pittori e scultori del Rinascimento, ma quello di un artista di oggi è chiaro a pochi. Allora prendo per mano il lettore facendogli attraversare i processi di creatività, il pensiero e le connessioni che ogni autore mette in atto. Così l’opera diventa leggibile al di là della sua mera fisicità».
Il volume però non è solo un manuale, diventa anche laboratorio…
«Come in Art Attack insisto perché il lettore metta in pratica ciò che legge, sperimenti. Sono convinto che manualità e creatività siano terapeutiche: quando ti concentri su un’idea da realizzare, ti astrai a tal punto che ogni altro problema scompare e stai bene. L’arte concettuale stimola le connessioni mentali e poi ognuno di noi è un po’ artista o comunque creativo. Il libro frutto di un anno di ricerche e letture (anche di tesi di laurea), indaga su questi processi. Nelle ultime pagine propongo l’intervista a un noto personaggio pubblico che nasconde la propria arte dietro lo pseudonimo “17” e spiega il rapporto tra arte e mercato».
Perché questo è un saggio sui generis?
«Beh, ci ho messo un capitolo sul colore della musica: uno per ciascuna delle 12 note (perché con le alterazioni non sono solo 7). Partendo da una mia intuizione parlo della ricerca dell’astrattista Luigi Veronesi e della sua recente mostra sulle visioni musicali. Il libro è fatto di storie riflesse, racconti di artisti che credevano di aver scoperto qualcosa, di nuove poetiche. Invito il lettore ad andare avanti nella propria ricerca personale, solo così scoprirà che anche se altri hanno percorso la sua stessa strada. E se avrà fortuna, potrà perfino intuire qualcosa di nuovo. Lo stimolo dev’essere quello di guardare il mondo con altri occhi, sperimentando e appassionandosi. Nel saggio c’è anche un capitolo capovolto (in senso letterale e fisico). E questo insegna a comprendere l’arte relazionale, superando il senso di spaesamento di chi di fronte a qualcosa di diverso che non capisce, è spinto a decifrarla».
Otto premi vinti per le trasmissioni per ragazzi sono il segno di un carisma particolare o un’eredità familiare?
«Forse è una dote che viene da mio padre che è un bravissimo narratore di storie. Mi piace trasmettere agli altri quello che mi entusiasma».
L’incontro di oggi a Levico sarà anche uno spettacolo.
«Giro l’Italia incontrando bambine e bambine ora trentenni che mi guardavano in tivù. Narro e mostro filmati di cose che ho scoperto o di cui si parla poco, come la simmetria radiale che accomuna l’arte di ogni tempo. Parlo di Cimatica, legge dell’universo secondo cui ogni suono produce vibrazioni geometriche: inconsciamente gli artisti riproducono tali geometrie e questo mi rimanda ai suoni che forse nella grotta dei cervi di Otranto gli sciamani di 4.000 e 3.000 anni fa producevano con l’acqua dei laghetti sotterranei, suggerendo la più grande e misteriosa raccolta pittorica del Neolitico».